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Card. Parolin: «La linea della Santa Sede è fermare la guerra e iniziare a negoziare»
news
23 Marzo 2022

Card. Parolin: «La linea della Santa Sede è fermare la guerra e iniziare a negoziare»

Ciò che serve è la “buona volontà” per desiderare la pace. Papa Francesco lo ha ripetuto più volte: la Santa Sede è pronta a fare di tutto per fermare la guerra e lo riafferma anche il cardinale Parolin in un’intervista al corrispondente vaticano dell’Ewtn Colm Flynn. «C’è sempre la possibilità di trovare una soluzione, una soluzione che sia onorevole per tutti, basta avere la buona volontà di farlo. Io credo che in questo caso c’è bisogno di tanta buona volontà. L’alternativa è la guerra, l’alternativa è la violenza, l’alternativa sono i morti. Noi stiamo insistendo che ci sia un negoziato e siamo disponibili nella misura in cui le parti pensano di poter avvalersi anche della nostra collaborazione proprio per aiutare a concludere questa guerra», così il Segretario di Stato mette in chiaro la linea della Santa Sede.

Il cardinale il 16 marzo ha celebrato una messa per la pace in Ucraina in Vaticano, e ha poi ribadito nuovamente il suo messaggio a sostegno della pace pochi giorni dopo, in occasione dell’inaugurazione del 22 marzo di un nuovo Centro per le cure palliative aperto dal Bambino Gesù a Passoscuro, a ovest di Roma. Il cardinale Parolin, alla domanda dei cronisti sulla guerra in Ucraina, confida tutto lo sconforto provato alla visione delle immagini dei bambini malati che sono costretti a vivere anche l’orrore di questa guerra: «Questi bambini ucraini, che sono anche qui, ci hanno mostrato alcune fotografie, è una cosa veramente inaccettabile… Per “sogni” di non so quale genere, le conseguenze poi le pagano le persone e le persone più deboli, le persone più vulnerabili».

Nell’intervista a Ewtn ha ribadito quanto sia importante innanzitutto fermare la guerra, per poi poter pensare ai negoziati: «Penso che siamo tutti perplessi di fronte a ciò che è accaduto e sta continuando ad accadere, senza sapere cosa il futuro riserva, sperando che si riesca a porre fine a questo massacro – lo definirei tale – e che si riesca prima di tutto a fermare la guerra, e poi ad avviare trattative che possano portare a una soluzione».

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