Al pellegrinaggio annuale di migliaia di ragazze e donne al santuario mariano di Piekary Śląskie, nella regione della Slesia, nella Polonia meridionale – pellegrinaggio a cui ha voluto dedicare un pensiero anche Papa Francesco – la Santa Messa è stata celebrata dal prefetto emerito della Congregazione per la dottrina della fede, il cardinale Gerhard Ludwig Müller, il quale ha tenuto una omelia molto intensa, incentrata sull’importanza della devozione mariana.
Una devozione, quella a Maria, particolarmente importante ed efficace – come abbiamo già avuto modo di ricordare di recente sulle pagine della nostra rivista (qui per abbonarsi) -, come rimedio alla crisi ecclesiale; ma non solo. Intervenendo a Piekary Śląskie, il prefetto emerito della Congregazione per la dottrina della fede si è spinto oltre, segnalando come la «la devozione cattolica a Maria è immune da ogni sorta di false obiezioni, soprattutto oggi da parte dell’ideologia anticristiana e di genere».
«Il genere naturale nell’essere uomo o donna non è una costruzione sociale», ha sottolineato Müller, «ma un’espressione della sapienza di Dio, che dona all’uomo la grande opportunità di diventare padre e di comportarsi in modo paterno verso gli altri, e lo stesso è dato alla donna con la possibilità di essere madre dei suoi figli, perfezionando il suo carattere in un comportamento veramente femminile e materno». Parole, queste, che da una parte svelano l’inganno dell’ideologia gender e, dall’altro, richiamano la bellezza della differenza sessuale anche in un’ottica familiare.
Ma «anche se uomini e donne non si sposano per voto e quindi non diventano padri e madri biologici», ha continuato Müller – autore sulle pagine della nostra rivista di un bell’intervento sull’importanza, in questi tempi di crisi, di restare nella Chiesa -, «adempiono la loro missione proprio nel fatto che un sacerdote non ha a cuore il benessere e la salvezza di coloro che sono con lui come un funzionario, bensì come un padre spirituale affidato ai credenti». Quale che sia insomma la vocazione ed il percorso di vita di ciascuno, sostiene il cardinale, la mascolinità e la femminilità – quindi la paternità e la maternità -, avranno comunque modo di esprimersi.
Non è infine mancata, da parte del prelato tedesco, una critica molto chiara a quelle riforme che si vorrebbero introdurre anche in Polonia – Paese di salde tradizioni cattoliche, oltre che patria di San Giovanni Paolo II -, dall’aborto legalizzato al riconoscimento delle unioni Lgbt. «Chi oggi pensa di dover modernizzare la Polonia con una cultura woke in nome di una rivoluzione culturale neo-atea, la taglia la fuori dalle sue radici cristiane», ha avvertito Müller, concludendo: «E un albero senza radici prima produce frutti non commestibili e poi nessun frutto». (Foto: Imagoeconomica)
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