23.01.2025

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Card. Müller: «Carlo Acutis è un modello per i giovani di tutto il mondo»
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22 Gennaio 2025

Card. Müller: «Carlo Acutis è un modello per i giovani di tutto il mondo»

Il cardinale Gerhard Müller, che più volte ha onorato il nostro mensile (qui per abbonarsi) con i suoi interventiquando per esempio nel contesto del Cammino sinodale ha esortato a rimanere nella Chiesa -, in una recente omelia nella chiesa di Sant’Agnese a Roma ha fatto riferimento alla giovane Santa e a Carlo Acutis per mostrare i luminosi modelli di santità incarnati in bambini e giovani.

«Sant’Agnese, di cui celebriamo la festa come patrona di questa chiesa, è una martire cristiana dell’epoca della persecuzione dei cristiani nell’Impero romano», ha esordito il Cardinale, «a dodici anni aveva rifiutato la lucrosa offerta di fidanzamento e matrimonio con il figlio del prefetto della città di Roma. I vecchi e i nuovi pagani il rifiuto di una vita spensierata e lussuosa possono solo giudicarlo una follia che deve essere stata scatenata da un delirio religioso mondano e anti-vita».

I giovani, per la loro capacità di intuire in modo semplice la complessità, sono spesso più zelanti, e per questo «la giovane cristiana Agnese si sentiva più profondamente e definitivamente legata al suo voto di celibato per amore di Gesù Cristo, che è in verità lo Sposo della Chiesa e delle nostre anime», testimoniando che «non è il mondo con tutto il suo fascino seducente di potere, ricchezza e lussuria che può portare la pace nel cuore di una persona, ma solo l’amore di Dio».

Scegliendo la comunione con Dio sant’Agnese venne decapitata con la spada dopo vani tentativi di convincimento. Questo orrore si ripeté con la Rivoluzione francese, ed è così, ci ricorda il Cardinale, che sono state ghigliottinate «le 16 monache carmelitane di Compiègne, canonizzate da papa Francesco, che si rifiutarono di rompere i loro voti religiosi». Il cardinal Müller ha poi spiegato che «nell’iconografia cristiana, sant’Agnese è raffigurata insieme a un agnello. Questo si riferisce a Cristo, l’Agnello di Dio, che “fu ucciso e con il suo sangue comprò gli uomini per Dio e li costituì re e sacerdoti del nostro Dio”. (Ap 5,9s)».

«I santi giovani di tutti i secoli, che la Chiesa onora in gran numero, ci danno coraggio. Le due figure più importanti della storia della salvezza erano esse stesse giovani. Quando Maria ricevette il messaggio che sarebbe diventata la madre del Figlio di Dio, il Salvatore del mondo, non aveva nemmeno 20 anni. È quindi a un’adolescente che dobbiamo l’ingresso di Dio nella storia. E Gesù aveva solo 30 anni quando portò la salvezza eterna all’umanità sulla croce», ha proseguito il porporato. Se qualcuno poi s’illuda che sant’Agnese sia troppo lontana nel tempo, il Cardinale fa riferimento «al suo coetaneo quindicenne, che all’inizio del XXI secolo, con una morte simile a quella di Cristo, ha consegnato la sua giovane anima nelle mani del suo Creatore», Carlo Acutis, che verrà canonizzato nell’aprile di quest’anno giubilare.

«È un esempio e un modello per innumerevoli giovani in tutto il mondo. Per lui, l’amore per Gesù e la familiarità con le ultime tecnologie non erano in contraddizione. Gli ultimi mezzi di comunicazione possono essere usati impropriamente per la propaganda anticristiana, così come offrono un’opportunità positiva per raggiungere coloro che sono allontanati dalla Chiesa o che non conoscono ancora Cristo, il loro Salvatore», ecco perché dall’alto della sua tenera età «ha usato le sue straordinarie conoscenze per trasformare Internet in un moderno mezzo di predicazione cristiana».

In fondo, ci ricorda il porporata tedesco, «il Figlio del Dio onnipotente, onnisciente e infinito viene concepito come essere umano da una ragazza adolescente senza l’aiuto di un uomo, nasce nella stalla di Betlemme […]. E prima che il trentenne Gesù appaia in pubblico proclamando il regno di Dio, i Vangeli riportano solo che il dodicenne ascoltava i maestri della legge nel tempio di Gerusalemme e poneva loro delle domande. Così facendo, confermò la ragione umana come mezzo per riconoscere la verità alla luce della parola di Dio».

I giovani beati e santi che la Chiesa cattolica venera «incoraggiano noi cristiani di oggi nel nostro pellegrinaggio verso la casa eterna». Durante questo Giubileo è allora importante porsi la domanda che ha rivolto Müller ai fedeli: «Perché la Chiesa cattolica venera come santi non solo importanti padri e maestri della Chiesa, famosi fondatori di ordini religiosi e papi storicamente influenti, ma anche bambini e giovani come sant’Agnese di Roma e il beato Carlo Acutis?».

Il Cardinale così risponde: «Perché l’importanza di una persona davanti a Dio non è una questione di talento e di merito umano, ma dobbiamo tutto alla grazia divina. È per questo che Gesù ha posto fine all’eterna disputa di competenze tra giovani e anziani, gente comune e casta di intellettuali, miliardari e lavoratori di basso livello, mettendo un bambino in mezzo ai suoi discepoli e insegnando a tutti noi la lezione più importante della nostra vita: “Amen, io vi dico: Se non vi convertite e non diventate come bambini, non potete entrare nel regno dei cieli. E chi sa essere piccolo come questo bambino è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglie uno di questi bambini per causa mia, accoglie me” (Mt 18,2-5)». (Fonte foto: Ansa/Imagoeconomica)

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