Il 21 marzo si celebra in tutto il mondo la Giornata per le persone affette da Sindrome di Down. Come spesso purtroppo accade in queste occasioni, la retorica, il buonismo e il sentimentalismo rischieranno di farla ancora una volta da padroni oscurando ciò che davvero conta prima di tutto il resto.
Perché quel che davvero è grave è che spesso gli atteggiamenti “strappalacrime” a cui molti si abbandonano davanti ai mali e alle malattie che affliggono sopratttto i più piccini celano ideologie sordide votate alla cultura di morte: ideologie che preferirebbero cioè eliminare la vita nascente affetta da questo o da quel morbo in nome di un perfettismo, di un salutismo o persino di una idea della dignità della vita che prescinde totalmente dal valore della persona umana fatta e immagine e somiglianza di Dio.
Quello che qui proponiamo è quindi un'alternativa felice a certe ipocrisie letali: un video realizzato dal Coordinamento Nazionale delle Associazioni delle persone con sindrome di Down che non nega affatto le difficoltà, che non finge affatto che tutto “vada bene” sempre e comunque, ma che al contempo ricorda con forza e dolcezza che l’autore della vita non è l’uomo, e che dunque della vita e dei gesti che nella vita tutti compiamo tutti dobbiamo rendere ragione a Dio. A cominciare da come noi tutti trattiamo la vita, soprattutto quella più bisognosa di carità e della nostra sollecitudine autentica, anzitutto prima ancora che essa venga al mondo.