Suor Rita Callanan non si arrende. Nonostante i suoi 81 anni, gli inevitabili acciacchi dell’età e le ingenti spese processuali, quest’anziana suora statunitense proprio non ne vuole sapere di gettare la spugna, cedendo il suo ormai ex convento di Los Feliz, nei pressi di Los Angeles, alla cantante Katy Perry, pure disposta a sborsare svariati milioni di dollari pur di accaparrarselo definitivamente.
Tutto ha avuto inizio quando questa struttura religiosa, nel 2011, venne chiusa dall’arcidiocesi di Los Angeles, diventando location per alcune produzioni televisive come My name is Earl e 90210. In questa fase, il convento ha attirato l’attenzione di Katy Perry, che si è fatta avanti mettendo sul piatto la significativa cifra di 14,5 milioni di dollari ed affermando di volerlo trasformare in una casa privata per sé e per la madre.
Davanti alla proposta della cantante, l’arcidiocesi di Los Angeles pare abbia dato subito il proprio assenso. Le suore dell’ordine del Santissimo e Immacolato Cuore della Beata Vergine Maria, che quel convento lo abitavano prima di essere trasferite altrove, sono invece rimaste perplesse. In particolare, alcune di loro, una volta visionati alcuni video musicali della Perry, sono rimaste negativamente colpite – per usare un eufemismo -, concludendo che era inaccettabile cederle quella struttura a loro così cara.
Le suore si sono così date da fare per cedere il convento, peraltro ad una cifra ancora superiore (15.5 milioni di dollari) all’imprenditrice del settore della ristorazione Dana Hollister, senza però – pare – chiedere l’approvazione dell’arcivescovo. La vendita alla Hollister, che sembra volesse fare del convento un hotel di lusso, è stata così invalidata da un giudice nel 2016, decisione che ha spianato la strada alla compravendita così come la voleva concludere Katy Perry.
Ne è scaturita quindi una battaglia legale, tutt’ora in corso, tra le suore superstiti del convento di Los Feliz e la celebre cantante. Una battaglia anche drammatica se pensiamo che ha contribuito alla morte di suor Catherine Rose Holzman, 89 anni, stroncata da un malore durante un’udienza in tribunale del 2018 proprio sull’acquisto del convento.
In quell’occasione la suora, poco prima di morire, pare avesse affermato: «Cara Katy Perry, per favore, fermati». Un appello caduto nel vuoto con, come si è detto, il decesso della suora di lì a poco. E’ per questo motivo che suor Callanan – di cui dicevamo all’inizio – oggi continua, pur essendo ormai al verde, la battaglia legale con la cantante statunitense, alla quale rimprovera il decesso di suor Catherine Rose: «Ha le mani sporche di sangue».
Ora, anche se non è vero che suor Callanan – come erroneamente riportato da alcune testate – è l’ultima superstite del suo ordine religioso, è invece vero che è sulle sue deboli spalle che al momento grava la sfida legale e immobiliare, clamorosamente impari, contro una milionaria popstar. Uno scontro del quale al momento non conosciamo ancora l’esito definitivo, ma dinnanzi a cui possiamo già ora esprimere parole di apprezzamento. Apprezzamento in particolare per il coraggio di quest’anziana sorella, suor Rita, che, allo stremo delle forze (e dei quattrini), ancora combatte affinché il suo convento non vada in mani che reputa indegne.
Una battaglia che non ha alcun senso, se letta razionalmente: è infatti del tutto evidente che la ricchissima Kate Perry è destinata a prevalere. Tuttavia, il coraggio e la determinazione dell’anziana suor Rita testimoniano altro, e cioè che il crepuscolo della vita e il rischio di restare al verde non sono due buoni motivi per arrendersi, quando si combatte per il bene della Chiesa. E chissà che il Cielo, secondo le misteriose e inattese traiettorie evangeliche, non le dia a breve un inatteso aiuto.
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