Dopo anni di ritardi, dovuti alla burocrazia e ad una diatriba tra i cittadini di Norcia e monsignor Renato Boccardo, arcivescovo della Diocesi di Spoleto e Norcia, gli ultimi comunicati dichiarano che la Basilica verrà ricostruita nel rispetto delle linee architettoniche precedenti alla terribile scossa di terremoto che la distrusse il 30 ottobre del 2016.
Poco tempo dopo il terremoto, monsignor Boccardo lanciò l’idea che la basilica fosse ricostruita secondo un progetto “tra antico e moderno”: pensando di indire un “concorso internazionale aperto a tutti, anche a grandi nomi dell’architettura, per un progetto che tenga insieme i pezzi rimasti della chiesa, la facciata, l’abside, la base del campanile, collegandoli ad un’aula liturgica nuova che custodisca la memoria del passato, aprendosi al presente e al futuro, valorizzando i resti del terremoto che sono cicatrici che non possiamo cancellare”.
Il sindaco e la maggior parte della popolazione invece erano di parere opposto, ci sono stati anche scontri e incomprensioni, sono nati comitati spontanei che si sono battuti contro l’ipotesi di una ricostruzione in chiave moderna: “Non ci piace chi non riconosce alla tradizione il suo posto nel cuore della popolazione”.
Alla fine è prevalsa l‘idea della città e della sua popolazione, la Basilica tornerà come era prima del terremoto. “La nostra Basilica verrà ricostruita esattamente come era prima”, chiarisce il Sindaco di Norcia. ”Avrà un volto antico – continua Alemanno – così come siamo sempre stati abituati a verderla e un’anima nuova per farci sentire al sicuro quando saremo di nuovo dentro”
La commissione ministeriale, presieduta da Antonio Paolucci, ha infatti assicurato linee-guida chiare: il monumento benedettino sarà ricostruito «com’era, seppur provvisto di tutte le necessarie dotazioni antisismiche, non si dovrà inventare nulla», ha dichiarato pubblicamente l’ex direttore dei Musei Vaticani e storico soprintendente.
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