«Le scuole cattoliche – ha affermato – non sono scuole “private”, come troppo spesso si sente dire, ma “pubbliche”, come la legge giustamente riconosce».
Le attività caritative della Chiesa cattolica sono «risparmi miliardari per lo Stato italiano», ha osservato il cardinale Bagnasco, sottolineando che le parrocchie «sono rimaste i pochissimi luoghi dove la gente si può ritrovare non per produrre, ma per essere se stessa, trovare il calore di Dio e dei fratelli, lottare contro la disgregazione sociale che smarrisce e isola».
Inoltre, «il gran numero di mense diffuse che offrono centinaia di pasti ogni giorno, i posti letto per i senza dimora, la distribuzione sistematica di viveri e di abiti, il sostegno crescente per l’alloggio, le utenze, i farmaci, le iniziative e i luoghi educativi per bambini, adolescenti e giovani, l’accoglienza e la pastorale degli immigrati, dei marittimi, la cura dei carcerati, la lotta all’usura e alle dipendenze, compreso il gioco d’azzardo, oltre ad essere risparmi miliardari per lo Stato, sono alcuni tratti che disegnano il volto della prossimità cristiana».