«C’è bisogno che il prete dica ancora alla gente che cosa votare? Siamo sicuri che i laici e le laiche circa le vita, con la sua concretezza, siano meno esperti dei preti?». Con queste parole – non certo molto leggere – il sacerdote veronese don Marco Campedelli aveva pubblicamente criticato la lettera inviata dal suo vescovo, monsignor Zenti, sulla campagna elettorale a Verona.
Ebbene, il pur dimissionario Zenti non deve averla presa benissimo. È infatti notizia di queste ore che don Campedelli, da oltre vent’anni insegnante di religione cattolica al liceo classico «Scipione Maffei», è stato sollevato da quest’ultimo incarico…proprio dal vescovo. Le cattedre di religione cattolica, come noto, sono infatti decise dalla Curia e quindi, in ultima istanza, dal vescovo stesso.
Come prevedibile, verso il sacerdote allontanato dalla cattedra, anche sui social, sono subito fioccati attestati di stima. Allo stesso modo, la dura decisione della Curia scaligera è stata letta come una sorta di regolamento ad opera di monsignor Zenti, prossimo ad esser sostituito da don Domenico Pompili. Comunque sia, la vicenda è istruttiva, dato che ricorda che ci sono ancora vescovi che non lasciano correre qualsiasi cosa. Ma son sempre meno o, come in questo caso, dimissionari.
(fonte foto: Facebook)
*Successivamente alla pubblicazione di questo articolo, è stata diffusa una nota – a firma di don Domenico Consolini, direttore del servizio diocesano per IRC – che smentisce qualsivoglia “siluramento” nei confronti di don Marco Campedelli, e che aggiunge come quest’ultimo non sia oggetto di alcun provvedimento disciplinare o di altro tipo.
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