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Attentati in Sri Lanka, la tragedia nel giorno di Pasqua
NEWS 21 Aprile 2019    di Redazione

Attentati in Sri Lanka, la tragedia nel giorno di Pasqua

Colombo (fonte Asianews) – È di almeno 150 morti e oltre 500 feriti il bilancio [in continuo aggiornamento] delle sei bombe esplose questa mattina [una settima è stata esplosa a sud della capitale], nella festa di Pasqua, in alcune chiese e hotel dello Sri Lanka. Le chiese colpite sono quelle di Kochchikade, Negombo e Batticaloa, dove i fedeli erano raccolti per celebrare la resurrezione di Cristo. Alla notizia della strage, il card. Malcolm Ranjith, arcivescovo di Colombo, ha espresso “condoglianze per le vittime” e invitato a pregare per il Paese.

L’isola piange le vittime cristiane e nel frattempo lancia una raccolta di sangue in tutti gli ospedali. Anche il card. Ranjith, in una conferenza stampa, invita tutti i cittadini a recarsi negli ambulatori per donare il plasma e chiede ai medici, nel giorno di riposo per la festività, di tornare in servizio e “salvare almeno una vita”. Allo stesso tempo, tenta di consolare la comunità cristiana dell’isola, chiedendo alla popolazione di mantenere la calma.

Il presidente dello Sri Lanka Mathripala Sirisena condanna gli attentati e invita i cittadini a sostenere la polizia nelle indagini. Al momento il bilancio è provvisorio e parla di 27 vittime nella Zion Church di Batticaloa, 160 feriti alla St. Anthony’s Church di Kochchikade e altri 50 morti alla St. Sebastian Church di Negombo. Gli hotel colpiti nella capitale sonoi grand hotel di Kingsbury, Shangri-La e Cinnamon, affollati di turisti. Un ministro che si è recato sul luogo della strage alla St. Anthony’s Church descrive “orribili scene” con “pezzi di corpi sparsi ovunque”.

Ancora nessun gruppo ha rivendicato le bombe dei Pasqua. Nel Paese, a maggioranza buddista, non è diffuso il terrorismo islamico, anche se qualcuno teme che dietro gli attentati ci sia la mano di qualche foreign fighter tornato dal Medio Oriente.

Nella Settimana Santa nel Paese si è assistito ad alcuni episodi d’intolleranza nei confronti della comunità cristiana, che faceva temere il peggio per la festa di Pasqua. Il più eclatante è stato il sequestro di un vescovo anglicano tenuto in ostaggio in una chiesa metodista insieme ai fedeli.


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