Dopo la pubblicazione del testo del papa emerito Benedetto XVI sulla crisi degli abusi nella chiesa, in Italia reso noto giovedì scorso dal Corriere della sera, sono seguiti una serie di interventi da parte di diverse personalità del mondo ecclesiale e non. Ai lettori del Timone proponiamo un estratto di quanto pubblicato dall’arcivescovo di Philadelphia, monsignor Charles Chaput, sulla rivista americana First thing.
di Charles Chaput*
(…) In tutto il suo breve testo, [Joseph] Ratzinger ha momenti di intuizione e genio che cadono come la pioggia in un deserto, soprattutto oggi. Come in: “Ci sono valori che non devono mai essere abbandonati per un valore maggiore e addirittura superare la conservazione della vita fisica. C’è il martirio. Dio è più importante della sopravvivenza fisica. Una vita che fosse comprata dalla negazione di Dio, una vita che si basasse su una menzogna finale, è una non vita”. E “Un mondo senza Dio può essere solo un mondo senza significato”. E “Un compito fondamentale, che deve risultare dagli sconvolgimenti del nostro tempo, è che noi stessi ricominciamo a vivere di nuovo per Dio e per lui”.
Le parole del papa emerito sono particolarmente penetranti quando parla dei tanti cattolici contemporanei che trattano l’Eucaristia – la Presenza Reale di Dio in mezzo a noi; la fonte e il culmine della vita cristiana come “un mero gesto cerimoniale…. che distrugge la grandezza del Mistero”. O quando nota che la Chiesa oggi “è ampiamente considerata come una sorta di apparato politico”, e anche molti vescovi “formulano la loro concezione della Chiesa di domani quasi esclusivamente in termini politici”. E infine questo:
L’accusa contro Dio oggi si concentra soprattutto nello screditare la sua Chiesa nel suo complesso e così nell’allontanarci da essa. L’idea di una Chiesa migliore creata da noi stessi è in verità una proposta del diavolo con la quale vuole allontanarci dal Dio vivo, servendosi di una logica menzognera nella quale caschiamo sin troppo facilmente. No, anche oggi la Chiesa non consiste solo di pesci cattivi e di zizzania. La Chiesa di Dio c’è anche oggi, e proprio anche oggi essa è lo strumento con il quale Dio ci salva.(…)
La Chiesa di oggi è come non mai una Chiesa di martiri e così testimone del Dio vivente. Se con cuore vigile ci guardiamo intorno e siamo in ascolto, ovunque, fra le persone semplici ma anche nelle alte gerarchie della Chiesa, possiamo trovare testimoni che con la loro vita e la loro sofferenza si impegnano per Dio. È pigrizia del cuore non volere accorgersi di loro. Fra i compiti grandi e fondamentali del nostro annuncio c’è, nel limite delle nostre possibilità, il creare spazi di vita per la fede, e soprattutto il trovarli e il riconoscerli.
Amen. Non c’è molto altro da dire.
[In un] suo saggio del 1970, Augusto Del Noce ha osservato che “sarà necessaria un’enorme revisione culturale per lasciarsi davvero alle spalle i processi filosofici che hanno trovato espressione nella rivoluzione sessuale di oggi”. La cattiva notizia è che troppi cattolici di oggi sembrano non avere la volontà e la capacità di perseguire questo compito. La buona notizia è che alcuni dei nostri leader hanno ancora il coraggio di dire la verità. (fonte: First thing)
*Arcivescovo di Philadelphia
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