«Vedremo cosa voteremo noi cattolici alle prossime elezioni, perché a volte ci lamentiamo che non ci prendono sul serio, ma è che siamo noi che votiamo per loro e che marciano per loro». Lo ha detto padre Jaime Ruiz del Castillo y Ubach, vicario generale della Prelatura di Moyobamba nell’Amazzonia peruviana durante la messa da lui presieduta lo scorso 23 marzo nella parrocchia di Santiago Apostolo.
Il riferimento del sacerdote è alle elezioni che si terranno il prossimo 11 aprile in Perù. «Vediamo se impariamo e sappiamo votare perché poi votiamo per i partiti dell’aborto, poi per i partiti dell’ideologia di genere e poi ci lamentiamo», ha continuato padre Jaime.
«Andiamo a leggere i programmi elettorali: chi difende la vita, chi difende la famiglia, chi difende la Chiesa, chi difende i diritti di Dio. In questo momento conosco solo un candidato che difende la vita, la famiglia, la Chiesa e i diritti di Dio. Se ne conosci un altro, fammi sapere che sarò felice di sentirlo, ce ne sono dieci tra cui scegliere. In questo momento ne conosco solo uno».
«Conosco le suore che stanno facendo una campagna per Verónica Mendoza. Così siamo, e poi lo paghiamo». Veronica Mendoza è la candidata alla presidenza del partito di sinistra interrogata sul tema aborto ha usato la solita dialettica: «come parte di una politica globale di sanità pubblica, dobbiamo prima prevenire gravidanze indesiderate. Lo faremo con l’educazione alla salute sessuale e riproduttiva, con programmi di salute sessuale e riproduttiva che consentano l’accesso alle informazioni, ma anche a metodi contraccettivi gratuiti. (…) lotteremo frontalmente contro la violenza contro le donne per evitare queste gravidanze dovute allo stupro e alla fine permetteremo alle donne di decidere».
Tra i candidati anche Rafael López Aliaga di Renovación Popular, attaccato dai media per la solita colpa: è cattolico ed è a favore della vita e della famiglia.
Nella sua omelia del 23 marzo, P. Ruiz del Castillo ha incoraggiato i fedeli a chiedere «al Signore che ci aiuti ad essere ragionevoli, a non avere paura di nulla. La Settimana Santa è che, guardando Gesù, vogliamo vederlo, non da fuori, non per accendere una candela, che è molto buona, ma per sapere cosa è capace di fare il Signore, che la vittoria appartiene a Cristo, del verità, della vita» (fonte)
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