Che cos’è la New Age (Nuova Era)? È un fenomeno che si può sposare con un’adesione al cattolicesimo, oppure no? Qual è il pensiero di base che la muove?
Interrogativi come questi, spesso, trovano i cattolici impreparati: la New Age appare spesso come un fenomeno lontano dalla vita quotidiana, spesso nominato ma senza grande cognizione, poco concreto… ma è veramente così?
Nel documento Una riflessione cristiana sul New Age, pubblicato nel 2003 dal Pontificio consiglio per la cultura e dal Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, è possibile trovare, seppure in maniera molto concisa, alcune indicazioni fondamentali, laddove si legge che, «pur ammettendo che la religiosità New Age in qualche modo risponde alle legittime aspirazioni della natura umana, si deve riconoscere che esso tenta di farlo opponendosi ogni volta alla rivelazione cristiana. In particolare, nella cultura occidentale, il fascino esercitato dagli approcci “alternativi” alla spiritualità è molto forte».
Lo stesso papa Giovanni Paolo II aveva messo in guardia dalla «rinascita delle antiche idee gnostiche nella forma del cosiddetto New Age», la quale ritiene che «l’Età dell’Acquario sostituirà quella dei Pesci, prevalentemente cristiana» e sostiene che Cristo «altro non è che l’incarnazione di un’idea o di un’energia o ancora di un insieme di vibrazioni».
Sono sufficienti queste brevi annotazioni per comprendere come l’adesione alla New Age sia incompatibile con la professione di fede cristiana e come, di conseguenza, per un cattolico sia importante prestare attenzione a non “cadere” nel tranello di questo fenomeno spesso camuffato e di certo molto complesso nel suo tenere assieme diverse filosofie, culti e dottrine e articolato in molteplici diramazioni.
Di tutti questi temi parla, in maniera approfondita, il libro Le sette e la New Age, a firma dei coniugi Jesús Urones e Yasmín Oré, esperti di sette, New Age e spiritualità ingannevoli. Nel volume, secondo quanto riporta Religion en Libertad, gli autori sono riusciti a condensare «una grande quantità di informazioni, compresa la descrizione di 23 sette o gruppi spirituali controversi, 14 pratiche o arene della New Age, i problemi che causano e le risposte della Chiesa cattolica alle loro dottrine sbagliate». Tra i vari argomenti: «lo yoga, il reiki, la cosiddetta “meditazione trascendentale”, la “mindfulness”»… e altre pratiche che, nel mondo odierno, è relativamente facile incontrare sul proprio cammino ma che non sempre vengono identificate in maniera corretta dai cattolici, a causa di una diffusa ignoranza in materia (spesso non colpevole, bensì dovuta al fatto che questi temi sono pressoché assenti nella pastorale).
Ebbene, dopo aver fornito una sorta di “guida cattolica” su questi temi, Urones e Oré propongono altresì otto azioni che a loro avviso, in casa cattolica, si dovrebbe iniziare a mettere in atto per proteggere il popolo cristiano dalla New Age.
Innanzitutto, affermano, è necessario conoscere le pratiche New Age, i loro errori e prevenirle, anche con la creazione di «gruppi di persone dedite a difendere e spiegare chiaramente la fede, affinché la nuova evangelizzazione sia efficace». A seguire, andrebbero incentivate cinque azioni che vanno da un implemento della spiritualità, per ovviare che i fedeli vadano alla ricerca di “altro, alla promozione della meditazione, all’incentivo a pregare il Santo Rosario – che «ci darà la forza e la protezione della Vergine per non cadere in questi errori spirituali» -, alla preghiera mentale e all’ascolto di musica religiosa, ma anche all’importanza di ritagliarsi ogni anno uno spazio per fare gli esercizi spirituali o un ritiro spirituale. Infine, ma non per importanza, un ultimo aspetto riguarda la Grazia: «Dobbiamo predicare», sostengono i due autori, «più frequentemente su alcuni temi trascendentali, come l’importanza della grazia nella vita del cristiano»… perché senza il Signore non si può nulla.
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