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4.12.2024

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Alex, 9 anni e già devoto a Carlo Acutis
news
29 Novembre 2024

Alex, 9 anni e già devoto a Carlo Acutis

La vita di Carlo Acutis, che sarà canonizzato durante il Giubileo, nella Giornata degli adolescenti, diventando il primo santo millenial, ispira migliaia di persone in tutto il mondo. Tra questi c’è Alex Espinosa di 9 anni, che vive in Messico e che considera Acutis un “amico”, al punto da dichiarare di voler diventare come lui da grande. Alex Espinosa è il figlio maggiore di María e Alejandro Espinosa. La madre di Alex sostiene che la devozione della sua famiglia per Carlo Acutis è iniziata nel 2020, anno in cui è stato proclamato beato. Anche se all’epoca aveva solo quattro anni, suo figlio Alex, si avvicinò alla vita di Carlo, incuriosito dall’interesse mostrato dai suoi genitori.

Dopo aver appreso la storia di Acutis e aver capito che viveva «una vita ordinaria, in modo straordinario», il bambino ne è rimasto profondamente colpito. Lo stesso pomeriggio in cui Acutis è stato beatificato ha preso le valigie e ha detto a sua madre: «Dobbiamo essere pronti per il paradiso, mamma». Da allora, il giorno di Ognissanti, Alex si veste come il futuro santo. Per questa sua devozione, la famiglia ha ricevuto le reliquie di Carlo Acutis, che hanno, secondo quanto sostiene sua madre, contribuito grandemente alla crescita spirituale del bambino. Inoltre, nel dicembre del 2023, il ragazzo ha espresso il desiderio di fare la Prima Comunione come Carlo Acutis, all’età di sette anni.

Viceversa, una prova importante della vicinanza del futuro santo alla vita di Alex, si è avuta nel marzo 2024, quando a suo padre Alejandro, è stato diagnosticato un tumore ad uno dei polmoni. Mentre aspettavano le cure, un caro amico offrì ad Alejandro una reliquia di Carlo Acutis, così lui e sua madre decisero di chiedere la sua intercessione presso il Signore. Quella stessa sera, María depose la reliquia sul petto del marito mentre rimaneva accanto a lui in ospedale. La mattina dopo, la salute del marito migliorò notevolmente e ciò consentì di programmare l’intervento chirurgico prima del previsto.

Per Marìa si è sicuramente trattato di qualcosa di inspiegabile, frutto anche delle preghiere e della fede pura e sincera di suo figlio. Infatti, come racconta, fornendo preziosi consigli ai genitori, lei e suo marito hanno fatto della fede parte integrante della vita familiare, senza imporla, in modo che venga vissuta come esperienza naturale, compresa la preghiera prima dei pasti e quando si esce di casa. Inoltre, cercano di insegnare ai loro figli ad essere grati per le piccole benedizioni, «dal pane con la Nutella all’avere una casa». La cosa più importante, afferma María, non è mai forzare i bambini, ma rendere la fede parte della loro vita «in modo naturale e divertente», mostrando loro sempre che «Dio ti ama molto e devi ringraziarlo» (Fonte foto: Ansa/Pexels.com)

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