Monsignor Adriano Tessarollo, vescovo di Chioggia, dice che «i criteri per difendere i valori cristiani sono altri. E’ vero, nella nostra tradizione la religione ha pure fattezze esteriori, ci sono il crocifisso, le chiese, i campanili, il suono delle campane, accettati anche culturalmente da tutti, almeno fino a qualche tempo fa. Sono un’eccezione gli immigrati che li contestano, ma quando diventano un obbligo si rischia la reazione contraria. Non sono gli stranieri a combattere i segni del cristianesimo: i più duri, a favore o contro, restano gli italiani, che culturalmente hanno appoggiato o avversato il crocifisso e quello che rappresenta. Non ne farei comunque un dramma». Però nemmeno un farsa..