Una commissione parlamentare statunitense sulla Cina ha candidato sei attivisti per la democrazia ad Hong Kong – incluso il cardinale Joseph Zen Ze-Kiung, 91 anni – per il Nobel per La pace. A darne notizia, svariate fonti estere e anche testate giornalistiche della stessa Hong Kong, come il South China Morning Post. La candidatura è stata formalizzata da un gruppo bipartisan di politici americani, sia repubblicani sia democratici quindi, allo scopo di «onorare tutti coloro che a Hong Kong hanno ispirato il mondo per il loro coraggio e la loro determinazione di fronte alla repressione».
Per gli Stati Uniti, queste personalità costituiscono un valoroso esempio di tutti quei milioni di abitanti che, sempre in modo pacifico, si sono opposti alla sistematica e progressiva limitazione di libertà civili della città da parte del governo di Hong Kong e, in ultima istanza, della stessa Pechino. La commissione Usa che ha nominato Zen è composta da nove senatori, nove membri della Camera dei Rappresentanti e cinque alti funzionari dell’amministrazione nominati dal Presidente. L’anziano cardinale non è il solo cattolico candidato per il prestigioso premio; oltre al suo c’è anche il nome del magnate dei media Jimmy Lai Chee-ying.
Ciò chiaramente non toglie come, anche solo per ragioni di età, quello del porporato ultranovantenne – che il regime contro cui si batte non si è fatto problemi, recentemente, a trascinare in tribunale – sia senza dubbio l’esempio forse più luminoso ed estremo di coraggio. Le ultime notizie che, prima della meritata candidatura al Nobel per la Pace, si avevano del vescovo emerito di Hong Kong risalgono a pochi giorni fa quando, rientrato da Roma – dove, un mese fa, era stato ricevuto in udienza da Papa Francesco – ha purtroppo accusato un malore, che pare sia dovuto al viaggio particolarmente impegnativo che ha voluto affrontare per essere a tutti i costi presente, in Italia, ai funerali di Benedetto XVI.
Staremo a vedere, dunque, cosa deciderà la giuria di Stoccolma, e cioè se davvero a Zen – e altri candidati – sarà assegnato davvero il Nobel per la Pace o meno. Una cosa è certa: l’anziano cardinale, non a caso chiamato anche il ‘Leone di Hong Kong’, ha già ampiamente dimostrato di essere un paladino della pace e della libertà, non esitando, nonostante l’età a mettere a repentaglio la propria tranquilla esistenza pur di testimoniare valori universali. E che possono, in questo caso, essere apprezzati anche da quanti non hanno il dono della fede e che tuttavia non possono non riconoscere al porporato di essere, a tutti gli effetti, un autentico gigante del nostro tempo (Foto: Imagoeconomica).
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