Chi per caso pensasse che la nuova frontiera dei dibattiti ecclesiali sia quella delle “donne prete”, in realtà, è già rimasto indietro. Esistono difatti realtà formalmente cattoliche presso le quali l’asticella delle richieste è stata spostata bruscamente ben più in alto, con pretese così radicali da suonare surreali; cose che farebbero pure ridere, se non facessero piangere.
Un esempio è quello riportato da Belgicatho, a proposito dell’iniziativa di un gruppo di nove laici – denominato Ils (“Loro”), attivo nella diocesi di Liegi – che ha prodotto una brochure di 60 pagine denominato Restituiamo la Chiesa al Popolo di Dio. Un titolo dal sapore rivoluzionario, e infatti in questo opuscolo si leggono frasi come: «Non rivendichiamo il sacerdozio per le donne, poiché mettiamo in discussione anche l’ordinazione» (p. 36).
E ancora: «Per sopprimere il clericalismo, è necessario sopprimere il clero» (p. 47). Gli autori di questo documento mirano quindi al «superamento» e alla «cancellazione di ogni culto sacro, di tutte le sacre funzioni, di ogni sacerdozio» (p. 44). Tutto ciò viene perseguito nella convinzione che «non c’è nessun cristiano sacro». Ora, non è neppure il caso di dire che tutte queste affermazioni si collocano ben oltre il perimetro dottrinale cattolico, sconfinando su territori ben più prossimi al protestantesimo.
Ciò tuttavia non ha impedito ad alcuni fedeli cattolici del Belgio – evidentemente preoccupati che idee simili possano attecchire e diffondersi – di rispondere a Restituiamo la Chiesa al Popolo di Dio. La strada che si è scelto per rispondere è quella di una petizione, che ha già superato il centinaio di sottoscrizioni. In queste petizione, articolata e molto ben motivata strutturata, si cerca di rispondere punto su punto alle accuse alla Chiesa del gruppo Ils. Eccone un passaggio:
«Il cosiddetto “clericalismo”, così maldestramente descritto in questo testo, accusa i nostri preti senza spiegare cosa si intende […] Possiamo rammaricarci con questi autori di non aver potuto beneficiare, nel corso della loro storia, della presenza di sacerdoti umili e “coerenti”. Da parte nostra, invece ci allieta la presenza di chi ci accompagna quotidianamente, vicino alle nostre famiglie, ai nostri giovani e ai nostri anziani».
La speranza è che motivazioni come quelli di questa petizione abbiano successo. Tanto più considerando che il Belgio è fortemente secolarizzato. Si pensi alle crescenti richieste di “sbattezzo”, vale a dire di rimozione dai registri battesimali. Richieste che, se nel 2020 furono 1.261, l’anno dopo sono diventate addirittura ad oltre 5.000 – risultando 5.237. Ben comprensibile, dunque, la preoccupazione di chi spera che i fedeli di Liegi non si disperdano ulteriormente (Foto: Pixabay.com)
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