ochi giorni dopo la diffusione su Internet di un’immagine prodotta dallo Stato Islamico che prometteva un attacco al Vaticano, gli jihadisti hanno diffuso un fotomontaggio in cui si mostra Papa Francesco decapitato.
La foto è una sovrapposizione grossolana del volto del Pontefice sull’immagine reale di un’esecuzione dello Stato Islamico. La diffusione è opera di Wafa Media, che in passato distribuiva video con decapitazioni su Internet.
Uno jihadista è sul corpo di un prigioniero vestito di arancione – l’indumento tipico delle prigioni statunitensi – con le mani legate dietro la schiena. Il terrorista, con un fazzoletto bianco a coprirgli il volto, tiene un coltello in una mano e con l’altra tocca la testa che dovrebbe essere di Francesco. Perché non ci siano dubbi, a fianco della testa c’è scritto “Jorge Mario Bergoglio”, il nome del Papa.
Sullo sfondo figurano un paesaggio urbano e una camionetta con gli jihadisti con l’ormai famosa bandiera nera dell’ISIS.
Denunciato per l’Occidente dal SITE Intel Group, che monitora le attività terroristiche, il fotomontaggio rimanda a immagini simili con i volti dei calciatori Neymar e Messi.
Sconfitto in Siria e in Iraq, lo Stato Islamico, che vede il suo califfato avvicinarsi alla fine, cerca spazio sui media tentando di mostrare che la sua organizzazione terroristica non è giunta al capolinea.
L’appello negli ultimi mesi è stato soprattutto per far sì che i simpatizzanti dello Stato Islamico mettessero in atto attacchi da “lupo solitario”, specialmente in Europa e negli Stati Uniti.
La settimana scorsa Wafa Media ha pubblicato un manifesto su cui si legge “Lo Spettro del Terrorismo”. Il testo, in inglese, afferma: “Pagherete un prezzo molto caro per la vostra guerra contro l’islam. Vendicheremo il sangue dei musulmani sulla vostra terra, uccideremo i giovani e faremo assistere i più vecchi”.
L’esperto in islamismo Robert Spencer ha lanciato il libro Infidel’s Guide to ISIS [La guida dell’infedele per comprendere lo Stato Islamico], in cui mostra perché le minacce al Papa fanno parte della strategia dell’ISIS fin dalla sua fondazione.
Secondo Spencer, “l’ISIS lavora con un calendario secondo il quale verso il 2025 si verificherà l’Armageddon, la lotta finale tra il bene e il male, o tra i musulmani e i non musulmani”. Gli jihadisti credono che la conquista di Roma dovrebbe avvenire entro il 2020. L’esecuzione del Papa sarebbe una prova che l’islamismo prevale sul cristianesimo, simboleggiato dal leader del Vaticano.
Eruditi musulmani dicono che Maometto ha profetizzato che le due grandi città romane della sua epoca, Roma e Costantinopoli, sarebbero state conquistate. L’antica Costantinopoli oggi si chiama Istanbul ed è già una città musulmana.
Con informazioni di Jihad Watch.
[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]