Non solo chiese o cimiteri: adesso in Francia finiscono nel mirino anche le librerie cristiane. Lo dimostra quando accaduto a Lione dove, sabato scorso, una libreria religiosa – cattolica, per l’esattezza – è stata presa d’assalto e sfregiata con scritte ingiuriose quali: «Dio è morto, l’abbiamo ucciso», «né dei né padroni», «LgbtQI+ per sempre». Tutto lascia pensare che si tratti dell’opera di estremisti di sinistra, segnatamente anarchici.
A denunciare pubblicamente l’accaduto è stato il vicesindaco della città con delega alla sicurezza, Jean-Stéphane Chaille, il quale – espresso «tutto il suo sostegno» alla comunità cattolica cittadina, oltre che alla libreria sfregiata – ha scandito un netto: «Basta con questi piccoli gruppi di attivisti di estrema sinistra, stanno facendo marcire Lione». Parole condivisibili, naturalmente. Ma viene da chiedersi se si stia facendo abbastanza per prevenire simili episodi.
Non è infatti la prima volta che una libreria cattolica è oggetto di attacchi di questo tipo: era già successo sempre a Lione, 2020, con la Librairie Chretienne CLC. Se poi si allarga lo sguardo al contesto nazionale, il fenomeno della cristianofobia – che sarebbe da irresponsabile, a questo punto, catalogare come una mera appendice del vandalismo – appare in tutta la sua gravità, con statistiche e dati che pare eufemistico definire allarmanti.
Anche senza scomodare il rogo di Notre Dame, la cattedrale di Parigi, o lo sgozzamento – avvenuto nel 2016 sull’altare della sua chiesa di Rouen – di padre Jacques Hamel, anche senza cioè fermarsi ad episodi di gravità enorme, per quanto differenti tra loro, i dati ufficiali dicono come in poco più di un decennio, dal 2008 al 2019, gli atti anticristiani siano aumentati del 285%. Solo lo scorso anno, Oltralpe, ci sono stati 857 atti anticristiani, il 45% in più di quelli contro la comunità ebrea e oltre il 300% in più di quelli contro la comunità musulmana.
Eppure, in Francia – come del resto in tutta Europa, inutile nasconderselo – la cristianofobia tarda ad essere riconosciuta come un problema, anzi. I temi onnipresenti nelle agende politiche continuano ad essere la tutela delle minoranze etniche e sessuali, ma di quella che ormai è destinata ad essere, e spesso è già, una minoranza religiosa, ecco, a quella nessuno pensa. E anche quando avvengono fatti orrendi come quelli di Lione, si tende a prendere tutto gravemente sottogamba. Fino a quando? (Foto: Twitter)
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