Avete mai pensato per un attimo quanti sono, ancora oggi, in tempi pur di “carestia”, i missionari cattolici nel mondo? Avete mai pensato davvero cosa fanno tutti quei missionari cattolici sparsi e “perduti” nel mondo? Case, scuole, pozzi d’acqua, opere di bene, carità materiale, certo, ci mancherebbe altro: come si fa a predicare Cristo morto e risorto a chi sta morendo di fame? Ma quei missionari di cui non conosciamo nomi e storie, di cui non ricordiamo più l’esistenza, sono adesso nei posti più impervi e sgradevoli dell’ecumene umano anzitutto e soprattutto per amore di Cristo; anzi esclusivamente per questo.
A che servirebbero altrimenti tutte le buone opere che i missionari fanno se non per testimoniare l’amore di Cristo che si fa concretissimo solo per rendere concretissima la possibilità di annunciare l’unica salvezza? Forse che c’è qualcuno che pensa che quando san Francesco di Assisi abbracciò, persin baciò il lebbroso, lo fece perché si divertiva, perché preda di un attacco di masochismo o di gusto dell’orrido? Non di certo. Lo fece per mostrare al lebbroso e per suo tramite al mondo che Cristo, da lui con quel gesto portato e “impersonificato” (mica lo nominarono “alter Christus”?), vince tutto, persino il ribrezzo, persino l’obbrobrio; e che Cristo lo fa solo per salvare l’uomo. Cristo è l’unico che salva l’uomo e i suoi missionari ne sono lo strumento agente nella storia.
Avete, dunque, cioè abbiamo mai pensato sul serio ai missionari così? Li abbiamo mai immaginati in azione così? Abbiamo mai davvero sostenuto la loro missione cristiana e cristica con la preghiera, quella vera, profonda, sentita, vissuta?
E quindi abbiamo mai pensato che i missionari per questo – per Cristo ‒ si giocano ogni istante la vita, che per loro non c’è vita che tenga senza Cristo, che per questo i missionari sono disposti a scarificare tutto ma proprio tutto?
Abbiamo insomma mai pensato a quanti sono, a quali sono i missionari che ogni anno vengono uccisi nel mondo perché portano Cristo, perché qualcuno odia Cristo, perché taluni pensano, per un attimo fugace, di essere più forti di Cristo solo perché riescono ad abbatterne i portatori?
Ecco, l’Agenzia Fides (del Pontificio Consiglio per la Missione nel Mondo e la Propagazione della Fede) pubblica ogni anno il resoconto di questi morti ammazzati per Cristo al posto nostro, missionari vero nomine, testimoni, martiri, confessori, portatori di Gesù. L’abbiamo mai guardata quella lista, per intero, passo passo, Paese per Paese, nome per nome?
No, ma c’è rimedio. Facciamolo ora, rifacciamolo spesso. Aiuta. Aiuta i missionari a portare la salvezza di Cristo: a portarla anche a noi che finora non ci siamo mai ricordati di loro. Al contempo la preghiera, per i missionari di Cristo, per i missionati da Cristo e per noi cristiani serve sempre. Smetteremo così di essere “buoni” e cominceremo un tantino a essere cristiani.