«Don Camillo è una delle figure letterarie contemporanee più amate: è capace di indossare – è il caso di dirlo – i panni del sacerdote che tutti vorrebbero ed è anche in grado di trasmettere profondi insegnamenti» (p. 25). Così inizia il libro di Samuele Pinna A dottrina con don Camillo. I fondamenti dell’agire umano (Introduzione di Davide Riserbato, Cantagalli, 2022), che è il riuscito tentativo di proporre ai lettori con vivacità e immediatezza quanto insegna la Chiesa Cattolica circa l’agire umano, facendo riferimento ai racconti di Mondo piccolo di Giovannino Guareschi. Racconti che, in una forma semplice eppure mai banale, offrono a chi li legge insegnamenti variegati e profondi.
Ma perché prendere come maestro di dottrina proprio il prete della Bassa? Perché, dichiara l’autore, «don Camillo e gli altri personaggi della brigata […] con le loro vicissitudini di paese ci aiutano a capire dove stia di casa il bene e come si possa evitare il male. Proprio qui […] si può scoprire dove risieda la vera letteratura: il bene è il bene e non si confonde con il male, e il male è male e non si confonde con il bene. È il principio cristiano (lontano mille anni luce dal dualismo manicheo): se non si conosce cosa sia il bene o il male il rischio è di confonderli. Ciò non significa che i personaggi di Guareschi agiscano sempre in modo virtuoso – don Camillo in primis – ma che, quand’anche in errore, essi sono consapevoli di quale sia la strada giusta da intraprendere per fare ritorno a casa» (p. 27).
Il capire dove stia di casa il bene e come si possa evitare il male, infatti, costituisce il tema del volume, che richiama la morale (cattolica) in una modalità davvero accessibile a chiunque: come tutti gli scritti guareschiani, infatti, i racconti dedicati all’arciprete di Ponteratto riescono a far pensare, ridere e commuovere insieme, senza però rinunciare a uno sguardo diretto e profondo ai temi più importanti per l’uomo.
Se il concetto di morale può in qualche modo spaventare, soprattutto se accompagnato dall’aggettivo “cattolica” (e dunque cristiana), racchiude in realtà dentro di sé il senso dell’agire umano in quanto, appunto, umano. Precisa, infatti, l’autore che «l’accezione della parola “cristiano” include in sé quella di “umano”. Agire in modo giusto per il credente consiste nel mettere in pratica il corretto insegnamento del Figlio di Dio: comportarsi seguendo il suo esempio. Se il vero uomo è Gesù Cristo, essere davvero uomini vuol dire assomigliare sempre di più a Lui (conformarsi – dice san Paolo –, prendere la stessa “forma”). I veri fondamenti dell’agire umano sono, quindi, i medesimi della morale cristiana» (p. 28).
Si comprende, dunque, l’errore diffusissimo al giorno d’oggi di marginalizzare un tema fondamentale come questo, tanto inviso alla cultura imperante per cui il termine stesso di morale non è più inteso nella sua valenza positiva di «agire […] considerato in rapporto all’idea che si ha del bene e del male» (p. 28) (ed è definizione da dizionario), bensì è caricato di una sfumatura negativa che lo porta a coincidere con una «limitazione della libertà […] attraverso norme rigide e ottuse influenzate dal senso religioso» (p. 27).
È proprio questo uno dei – tanti – pregi del libro di Samuele Pinna: ricondurre alla giusta percezione e al corretto ambito una serie di temi spesso travisati, e che a un primo sguardo possono sembrare non propriamente affascinanti (come quelli delle passioni disordinate, del peccato, della legge morale). Il ricorso alle vicende dei diversi personaggi di quel “piccolo mondo” – da don Camillo al suo rivale Peppone, dal Cristo dell’altare maggiore all’iracondo Stocci, all’ubriacone Giacomone ecc. –, inoltre, rende sicuramente l’approccio alla materia più godibile.
Il volume, però, è davvero meritorio anche sotto altri punti di vista: innanzitutto perché l’autore riesce a fare teologia morale in maniera semplice ma non semplicistica risultando, grazie al suo stile piano, molto piacevole. Samuele Pinna, inoltre, ha il merito di recuperare – selezione difficile, in una messe abbondante e sempre di altissimo livello – numerosi passi dei racconti di Mondo piccolo, frutto della penna di un autore come Guareschi che, lungamente sottovalutato dalla critica, solo recentemente ha raggiunto l’attenzione e l’apprezzamento che merita.
Un libro come questo ha tutte le caratteristiche per rivolgersi, potenzialmente, a tutti: da chi non ha mai “preso in mano” il tema dell’agire umano a chi, invece, vuole approfondirlo in maniera agile e gradevole; da chi già conosce gli scritti guareschiani (o almeno le loro trasposizioni cinematografiche) e vuole considerarli da un’altra prospettiva a chi – come i più giovani – si avvicina allo scrittore emiliano per la prima volta.
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