A due anni dalla morte di Benedetto XVI una lezione sempre valida

Oggi, due anni dopo la sua morte, vogliamo ricordare ancora Joseph Ratzinger-Benedetto XVI. Lo abbiamo fatto in modo speciale in questo mese di dicembre con un piccolo libro esclusivo che raccoglie gli scritti di nove cardinali: Angelo Bagnasco, Willem Jacobus Eijk, Gerhard Ludwig Müller, Mauro Piacenza, Pierbattista Pizzaballa, Camillo Ruini, Robert Sarah, George Pell e Matteo Zuppi. Sono testi che furono consegnati al mensile Il Timone nel gennaio 2023, pochi giorni dopo la morte di papa Ratzinger.

Oggi queste preziose testimonianze sono state arricchite da un’ampia introduzione del biografo ufficiale di Benedetto XVI, Peter Seewald. Completano infine il volume le riflessioni di monsignor Giampaolo Crepaldi, vescovo emerito di Trieste, e di padre Santiago Cantera Montenegro, priore dell’abbazia benedettina della Santa Croce, in Spagna.

Questo libro lo abbiamo intitolato semplicemente “Benedetto – L’eredità e la lezione di Joseph Ratzinger” e riservato a chi si abbona o regala un abbonamento al Timone in questo mese di dicembre 2024. La figura di Joseph Ratzinger è certamente cruciale nella vita della Chiesa cattolica, dalla sua partecipazione in qualità di perito teologo al Concilio Vaticano II, passando ai due decenni come prefetto dell’ex Sant’Ufficio sotto papa Giovanni Paolo II, fino all’elezione al soglio di Pietro nel conclave del 2005, quindi il suo pontificato, la libera rinuncia al papato del 2013 e gli anni da papa “emerito”.

Joseph Ratzinger-Benedetto XVI è spesso considerato uno dei più grandi teologi del nostro tempo. I suoi scritti sono ancora oggi ampiamente letti, discussi e dibattuti. Fu professore, amante della liturgia, pescatore di uomini e pastore; probabilmente non aveva tra le sue migliori doti quella del governo, ma il suo pensiero ha segnato più di altri la storia recente della Chiesa.

Il suo reiterato appello a non liberarsi del Creatore, ma anzi a ridargli lo spazio necessario a partire dall’ipotesi dell’origine dell’universo, è come il chiodo su cui regge tutto il suo insegnamento. Senza il Creatore, senza il Logos, l’uomo moderno e post moderno non vuole più limiti, ma si “fa da sé”, fino a decidere perfino se essere maschio o femmina. È lo sfilacciarsi del profondo intreccio tra libertà e verità che sta al cuore della crisi dell’Occidente e anche al cuore della crisi di fede. Per Benedetto XVI, invece, la ricerca della verità è essenziale per una vita autentica e significativa, l’esatto opposto di quella «dittatura del relativismo» che Joseph Ratzinger ha denunciato più volte da cardinale e da Papa.

A due anni dalla morte di papa Benedetto, resta forte il suo invito a risvegliare le coscienze per formarle al vero bene. Una eredità non solo importante, ma necessaria.