Le apparizioni della Madonna ai bambini toccano sempre nel profondo del nostro cuore adulto oramai inquinato da ragionamenti calcolatori. Allora è bene oggi fare memoria della ricorrenza dell’apparizione mariana della Vergine in Beauraing in Belgio di novant’anni fa. Le apparizioni a Beauraing sono state completamente approvate dalla Santa Sede il 2 febbraio 1943 e oggi, ogni anno circa, 20.000 persone visitano il Santuario di Nostra Signora del Cuore d’oro.
La Prima guerra mondiale è finita da poco, il mondo non sa che presto ne sarebbe arrivata un’altra ancora più distruttiva. In questo contesto storico si inserisce la visita di Nostra Madre in questo paese del Belgio. Beauraing era, ed è ancora oggi, un umile villaggio del sud-est del Belgio, al momento dell’apparizione la popolazione contava 2000 abitanti. Dal 29 novembre 1932 al 3 gennaio 1933 la Vergine Maria appare quasi ogni giorno a cinque bambini, per un totale di 33 apparizioni.
Le prime due veggenti, Gilberte 9 anni e Andree 14, sono figli di Germaine Degeimbre, una donna forte e pratica che ha saputo provvedere da sola al sostentamento della famiglia. Gli altri tre veggenti, figli di Voison Hector e Marie Loose Voison, sono Fernande, 15 anni, Gilberte e Albert, di 13 e 11. Negozianti, molto impegnati nel Partito socialista, avevano abbandonato la fede cattolica. La prima volta che la Vergine apparve, i bambini si trovavano a giocare davanti alla porta del pensionato delle Suore della Dottrina Cristiana, dove studiava Gilberte, quando Albert esclama: «Guardate, la Vergine, vestita di bianco, sta camminando sul ponte». Da qui cominciano una serie di apparizioni molto semplici che incontrano molta contrarietà negli adulti, persino nel sacerdote del paese.
Vennero screditati dalla stampa socialista, dagli ambienti anti-cattolici e dai loro stessi genitori. La maggior parte delle volte durante l’apparizione l’unica a sorridere loro era la stessa Vergine. Nonostante tutto, successivamente alle apparizioni, la chiesa gremiva di partecipanti alla Messa. Le madri dei veggenti, richiesero una messa speciale in onore di Nostra Signora, per chiedere al Signore discernimento sulle apparizioni. Il giorno scelto fu l’8 dicembre, la festa dell’Immacolata Concezione. Quel giorno Marie Louise Voison ricevette l’Eucarestia per la prima volta dopo dieci anni e poco dopo la seguì anche il marito. I racconti dei bambini sulle apparizioni coincidevano quasi sempre.
Quando la Madonna appariva, loro cadevano in ginocchia, come spinti da una forza esterna, ma senza provare dolore. Ogni sera prima dell’apparizione i bambini pregavano il rosario con una voce naturale e semplice, ma quando arrivava la Vergine la loro voce raggiungeva un tono molto più alto e la preghiera diveniva più veloce. Il 29 dicembre, quando Maria apparse, aprì le braccia e rese visibile loro il cuore che brillava d’oro, ecco perché è stata chiamata Nostra Signora del Cuore d’oro, in riferimento al Cuore Immacolato.
Il contenuto del messaggio della Vergine era molto breve, al massimo due o tre parole, ma molto intese. I bambini sono rimasti sempre molto chiari sulla brevità del messaggio. «Siate sempre buoni», «pregate sempre» e, similmente a Lourdes e a Fatima, una volta la Madonna chiese ai bambini: «Ami mio Figlio?». «Sì». «Mi ami?». «Oh, sì». «Allora sacrificati per me». Nell’apparizione del Belgio quello che ritorna di Fatima è il sacrificio come offerta d’amore.
«Offrite costantemente all’Altissimo preghiere e sacrifici», questo il messaggio della Madonna ai tre pastorelli di Fatima. Lucia stessa domandò alla Vergine che cosa volesse dire. «Di tutto quello che potete, offrite un sacrificio a Dio, in atto di riparazione per i peccati da cui Egli è offeso, e come supplica per la conversione dei peccatori. […] Soprattutto, accettate e sopportate con sottomissione le sofferenze che il Signore vi manderà». Più tardi, la Madonna fu ancora più precisa: «Volete offrirvi a Dio per sopportare tutte le sofferenze che Egli vorrà mandarvi, in atto di riparazione per i peccati con cui Egli è offeso, e di supplica per la conversione dei peccatori?». E alla loro risposta positiva replicò: «Allora, dovrete soffrire molto, ma la grazia di Dio sarà il vostro conforto». E, nel caso dei tre pastorelli, parliamo di sofferenza come la prigionia. Ma in ogni accadimento trovavano l’occasione di offrire ogni rinuncia e dolore al Signore per le anime dei peccatori.
Pochi anni dopo le apparizioni di Beauraing Hitler invase il Belgio. Il Santuario della Vergine divenne così un centro vivo di speranza per i belgi che in quell’occasione si ricordarono le parole della Vergine: l’amore per Cristo richiedeva sacrificio.Sembra oggi più urgente che mai fare nostro questo invito, come fossimo quei bambini. Ci troviamo in un tempo propizio, l’Avvento, in cui siamo chiamati a metterci in ascolto, a fare spazio dentro di noi. Oggi che forse abbiamo allontanato la dimensione del sacrificio anche nella vita di preghiera e ci sembra lontano il desiderio di questi bambini di fare la volontà di Dio attraverso l’umiltà di accettare mortificazioni e rinunce. Ripetiamolo anche noi, di fronte alle piccole e grandi sofferenze del nostro tempo, da quelle universali a quelle personali, “L’amore per Cristo richiede sacrificio”.
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