Un falso account Twitter che utilizza il nome di Georg Bätzing, il capo della Conferenza episcopale tedesca, lunedì ha twittato una falsa notizia sulla morte del papa emerito Benedetto XVI.
L’account è stato successivamente rimosso. Prima di scomparire, lo stesso account ha pubblicato che la falsa notizia sulla morte del papa in pensione, di 95 anni, ancora in vita era opera del famigerato inventore di bufale e italiano Tommaso Debenedetti.
Si tratta di una routine collaudata. A partire dal 2011, infatti, sono iniziati a spuntare su Twitter account creati per impersonare figure di spicco dell’attualità, accompagnati da biografie convincenti e tweet di benvenuto per i follower. A distanza di pochi giorni, quegli stessi account pubblicavano un annuncio ufficiale di grande impatto, prima di cambiare identità e ricominciare tutto da capo. I follower guadagnati a ogni annuncio si sommavano di volta in volta e includevano immancabilmente account ufficiali di politici e profili di giornalisti, particolare che rendeva sempre più difficile identificare gli account falsi.
Il ciclo si conclude quando sugli account compare la frase: «This account is hoax created by Tommaso Debenedetti» (in italiano, «Questo account è un falso creato da Tommaso Debenedetti»).
Non è la prima volta che il Papa emerito viene colpito tramite fake news, basta pensare alle “costosissime scarpe di Prada” che in realtà sono dono di un artigiano novarese o all’anello d’oro personale che dovrebbe sfamare l’Africa e che in verità viene ogni volta fuso e riutilizzato dal Papa successivo, la foto all’età di quattordici anni davanti ad Hitler (Ratzinger nacque nel 1927, la foto è del settembre 1932), l’accusa – mai dimostrata e indimostrabile – di aver protetto preti pedofili.
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