La notizia è di quelle che tutti i bambini (… e forse non solo!) appassionati di Lego sognavano: dopo padre Leopold che celebra la Messa, è stato recentemente pubblicato un libro che spiega i sette sacramenti con a supporto immagini realizzate con i mattoncini che hanno riempito le giornate di intere generazioni.
L’idea di realizzare un libro di questo tipo è di Kevin e Mary O’Neill, marito e moglie di Chicago con sette bambini che movimentano la loro vita. Dalla salda fede cattolica, i coniugi volevano trasmettere anche ai loro figli la bellezza del credere in Cristo e, per farlo, hanno deciso di sfruttare una passione che li unisce tutti: i Lego, appunto. È nato così il Catechismo dei sette sacramenti che – si legge nella presentazione del volume – «seguendo gli insegnamenti del Papa emerito Benedetto XVI sulla Teologia dell’alleanza, fa luce sui paralleli tra l’Antico e il Nuovo Testamento e i sacramenti istituiti da Cristo che viviamo oggi. I lettori svilupperanno così una più profonda comprensione della storia della salvezza, scopriranno come partecipare all’alleanza di Dio e impareranno come ottenere la grazia attraverso i sacramenti, che sono essenziali nel nostro viaggio di tutta una vita verso l’eterna Terra Promessa».
Nel libro non si hanno quindi i sette sacramenti spiegati in maniera astratta, dunque, bensì i principi che li muovo vengono ancora a una narrazione fatta di eventi e personaggi, in un’integrazione armoniosa tra passato e presente.
Inoltre, nel Catechismo dei sette sacramenti non si trova nessuna figurina da colorare, come spesso capita nei moderni catechismi, e nessun compromesso rispetto alla dottrina, ma solamente buona teologia affiancata a immagini che catturano, costruite con precisione e quindi fotografate.
Il paradosso, in tutto questo, lo rileva il prete cattolico Fr. Dwight Longenecker che, commentando l’uscita di questo volume associato ad altre lodevoli iniziative di cattolici americani (case editrici, blog, realizzazione di video, gruppi pro-life, etc.), ha affermato: «Ciò che è bello di questo è che sono quasi sempre i cattolici conservatori a iniziare queste forme di apostolato, costruendo ponti, evangelizzando e protendendosi. I cattolici più liberali intanto occupano le vecchie e stanche sale di quelle che erano università cattoliche, i conventi che ora sono case di cura, le diocesi che stanno chiudendo parrocchie, le scuole e i college. Bene, il Signore li benedica, stanno facendo quello che possono, ma il vero progresso è altrove. Un’altra cosa che amo del “cattolicesimo imprenditoriale” è che è, per la maggior parte, fatto dai laici, ed è un adempimento del Concilio Vaticano II. L’ironia di tutto questo è interessante perché spesso i cattolici conservatori sono accusati di essere contrari dal Vaticano II e si dice che vogliano vivere all’interno di una piccola bolla nostalgica degli anni Cinquanta».
Ecco il book trailer:
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