ProVita & Famiglia compie il suo decimo anno di vita e lo celebra a Roma, il 19 novembre, con un evento che vedrà coinvolti tutti gli associati e diversi volti noti tra rappresentanti delle istituzioni, nomi di spicco del mondo della comunicazione e rappresentanti del mondo dell’associazionismo con cui la onlus collabora da tempo. Ne abbiamo parlato con il portavoce e vicepresidente dell’associazione, Jacopo Coghe.
Innanzitutto come nasce ProVita & Famiglia?
«Nasce nel 2019 dalla fusione di due realtà associative: ProVita Onlus e Generazione famiglia. La prima era partita nel 2012 come rivista, a seguito dell’esperienza e della testimonianza di Chiara Corbella, tant’è che il primo numero del giornale aveva come foto di copertina proprio quella di Chiara. Generazione Famiglia, invece, nasce nell’estate del 2013, un anno dopo, in seguito alle discussioni in Parlamento sull’ approvazione di una legge sull’omofobia, il famoso ddl Scalfarotto.
L’impegno di Toni Brandi, Francesca Romana Poleggi e Alessandro Fiore è stata la base su cui è sorta ProVita, mentre Generazione Famiglia, inizialmente “Manif Pour Tous”, sulla scia delle manifestazioni francesi del 2012-2013, è nata da un’idea mia, di Filippo Savarese e di Maria Rachele Ruiu».
Quali sono gli obiettivi più importanti raggiunti dalla vostra associazione fino ad ora?
«Sicuramente quello di aver co-organizzato i due Family Day, di aver indetto e organizzato il Congresso mondiale delle famiglie, di essere riuscita a bloccare il ddl Zan, l’aver messo su, inoltre, la Manifestazione per la Vita, lo scorso anno, esperienza che si ripeterà nei prossimi anni, ma, principalmente, quello di essere riuscita in dieci anni, a riportare al centro del dibattito culturale e politico, i temi della vita, della famiglia e della libertà educativa».
Come si svolgerà l’evento del 19 novembre?
«Si tratterà di una cena di gala con vecchi e nuovi collaboratori, amici, simpatizzanti, ma anche rappresentanti delle istituzioni, rappresentanti del terzo settore ovvero di associazioni con cui collaboriamo, giornalisti, eccetera».
Quali sono i vostri prossimi obiettivi?
«Innanzitutto cercare di tutelare la cosa che oggi sembra più sotto attacco e, cioè, la libertà educativa dei genitori. Lo vediamo dai fatti di cronaca attuale, a partire dal dibattito che tiene banco oggi, ovvero quello sulla carriera alias, ahimè ancora il gender nelle scuole. Tra gli obiettivi a lungo termine, invece, riportare in Italia una rinnovata cultura della vita e della famiglia e, soprattutto, come sottolineo sempre, fare in modo che l’aborto sia impensabile» (foto: Imagoeconomica)
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