Sono convinto che il credente, soprattutto se scrive di cose direttamente religiose, abbia dei doveri
verso i suoi lettori. Dovere, innanzitutto, di rassicurarli che colui i cui scritti prendono sul serio può, a sua volta, essere preso sul serio. Dovere, dunque, di spiegare che cosa si è voluto dire, perché lo si
è detto e (in caso di contestazione) perché si pensa, in coscienza, di non avere sbagliato. Eccomi qui dunque a spiegare (non certo per fatto personale ma per un doveroso impegno verso chi mi segue su questa rubrica) che cosa è davvero successo tra lo scorso Natale e l’Epifania, quando inaspettatamente mi sono trovato al centro di una...