Con il «nihil obstat» è finalmente semaforo verde. Dal 5 luglio scorso il vescovo di Brescia Pierantonio Tremolada ha concesso il nullaosta al culto di Maria Rosa Mistica. Ossia alla «proposta spirituale» – queste sono state le parole del vescovo – scaturita dalle apparizioni della Madonna a Pierina Gilli, infermiera figlia di contadini, morta nel 1991 all’età di 80 anni. Il decreto di Tremolada arriva dopo la lettera firmata dal prefetto del Dicastero per la dottrina della fede, il cardinale Víctor Manuel Fernández, in cui si legge che «il Dicastero non ha trovato nei messaggi diffusi da Pierina Gilli elementi che contraddicono direttamente l’insegnamento della Chiesa cattolica sulla fede e la morale. Nei fatti collegati non si trovano neanche aspetti morali negativi né altre criticità».
Una missiva che è la risposta al dossier frutto dell’accurata indagine di una Commissione teologica internazionale che ha valutato in maniera estremamente positiva i «frutti spirituali» di una devozione diffusa ben oltre i confini italiani. «Non c’è alcun dubbio: siamo davanti a un dono prezioso fatto non solo alla nostra diocesi ma alla Chiesa universale», racconta in quest’intervista al Timone monsignor Marco Alba, rettore del Santuario…
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