Dio è così buono, da concedermi momenti di autentica soddisfazione e di vero e proprio gaudio. Non credo d’aver fatto granché per meritarmeli, eppure ne faccio esperienza diretta, e frequente, per esempio nel corso delle tante conferenze cui sono invitato a presentare il Timone e, per fare un altro esempio, durante le “Giornate del Timone” che si svolgono in diverse regioni.
Ogni volta, voi lettori mi regalate una quantità sbalorditiva di complimenti per quello che sta facendo il Timone. Siete grati per il dono delle cinque sante Messe settimanali che facciamo celebrare per voi. Sapete che è il nostro modo per manifestarvi riconoscenza per il sostegno che date alla rivista. E sapete bene quanto sia importante questa comunione spirituale tra noi, consci che il dono più grande che possiamo scambiarci è quello di pregare gli uni per gli altri e che la S. Messa è incontestabilmente la preghiera più gradita a Dio. Ma la vostra gratitudine nasce anche dalla constatazione di quanto vi è utile ciò che leggete sul Timone. Me lo dite spesso. Ho perso il conto di quanti insegnanti mi hanno detto d’aver utilizzato i nostri articoli per i loro alunni, di quanti studenti hanno passato il Timone ai loro docenti, di quanti genitori se ne servono per l’educazione dei loro figli e persino di quanti sacerdoti lo adoperano per la loro formazione e per i corsi e gli incontri che tengono in parrocchia.
Ora, mi domando: esiste forse un modo più bello di questo per sentirsi confortati, incoraggiati e spronati a perseverare nella buona battaglia apologetica? Davvero Dio è buono e i nostri lettori Gli vanno dietro.
Ho qualcosa da aggiungere. A me pare che si stia creando, in un certo modo, una specie di famiglia sui generis, alla quale tutti gli abbonati del Timone si sentono d’appartenere. È una impressione di cui trovo conferma quando, partecipando alle conferenze e alle giornate, vedo (ri-vedo) tanti volti divenuti ormai famigliari, a partire da quelli di coloro che, con impegno veramente encomiabile, organizzano tali eventi. Tutti sanno d’avere qualcosa in comune. Certo, in primo luogo condividiamo la medesima fede, quindi l’amore a Dio, al Papa e alla Chiesa – e ciò dovrebbe caratterizzare ogni cattolico – ma ci unisce anche il proposito di partecipare insieme alla buona battaglia apologetica, proponendo e difendendo le ragioni per credere, in ciò sostenuti e guidati dal nostro mensile.
Ci sentiamo tutti – correggetemi se sbaglio – partecipi di un’unica avventura, che ha per scopo – lo abbiamo scritto tante volte, utilizzando un linguaggio datato, ma sempre valido – quello di «dar gloria a Dio e salvare le anime». Questo saperci in sintonia di intenti, questo remare sulla stessa barca, sta sviluppando e fortificando un comune sentire, una consapevolezza di essere membri di una bella famiglia.
Penso proprio di non sbagliarmi. Rassicurato, cari amici, dalle vostre innumerevoli conferme.
Non ci resta, dunque, che ringraziare il Signore per questa straordinaria avventura. Lo possiamo fare in due modi: elevando una costante preghiera di lode e rinnovando il proposito di perseverare. Se voi lettori seguiterete a darci una mano, di cui abbiamo sempre bisogno, ce la faremo.
P.S. A pag. 7 troverete un suggerimento formidabile per aiutare il Timone.
AVVISO
Ricordiamo agli abbonati e ai lettori che ogni settimana dell’intero anno 2010 vengono celebrate cinque SS Messe per loro e le loro intenzioni. È questo il nostro modo di ringraziarli per l’attenzione con la quale seguono il Timone.
AVVISO
Per ottimizzare la comunicazione tra il Timone e i suoi lettori, invitiamo chi lo desidera a lasciarci il proprio indirizzo mail comunicandolo a: info@iltimone.org. Senza dimenticare, è ovvio, di aggiungere nome, cognome e residenza.
IL TIMONE n. 97 – Anno XII – Novembre 2010 – pag. 3