Eminenza, qual è a suo parere il motivo principale della crisi del sacerdozio oggi?
«Nella nostra società è in crisi tutto quello che porta in sé i segni chiari della stabilità, dell’immutabilità e dell’eternità, come il matrimonio e il sacerdozio. L’uomo contemporaneo vive di cose immediate e materiali, di sensazioni e pulsioni emotive. Gli è difficili realizzare, anche solo col pensiero, valori e ideali astratti. Il pensare che sia possibile impegnare la propria vita per valori spirituali e soprannaturali senza un immediato utile materiale o psicologico sembra impossibile o assurdo. Anche la vita sacerdotale è vittima di questa crisi della modernità, potremmo dire: ‘crisi metafisica’ e soprannaturale dell’esistenza umana».
Potremmo dire anche che si tratta di una crisi di fede?
«La vocazione sacerdotale nasce sempre in un contesto di fede della vita della persona e della comunità, sia essa la famiglia o la parrocchia. Senza la fede in Dio,… [per leggere l’intervista acquista o abbonati al Timone]
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