Ogni storia di conversione, comunque la si pensi, è una grande storia. Sì, perché è il viaggio di un’anima dal buio alla luce, dalle tante strade del mondo alla sola che conduca alla «via, alla verità, alla vita». Da questo punto di vista, c’è da immaginare che ogni singola conversione agli occhi di Dio sia motivo di gioia profonda allo stesso identico modo. Sotto una prospettiva puramente giornalistica, però, ci sono conversioni che – pur restando in valore eguali alle altre – hanno davvero dell’incredibile e meritano di essere raccontate, tanto sono fuori dall’ordinario.
Tra queste straordinarie conversioni un posto di primo piano merita certamente quella di Valter Di Cera. Folgorato dalla retorica comunista, a 19 anni costui era infatti già un brigatista. Poi un giorno, quando era pronto a compiere un attentato, riconobbe «l’intervento della Grazia». Come ciò sia avvenuto lo racconta lui stesso nella bella intervista fattagli da Lorenza Formicola, dialogando con la quale Di Cera ha speso parole molto dure non solo contro il terrorismo rosso di chi ha patto parte, ma anche contro il cattocomunismo, nella cui radica malata a suo dire anche il brigatismo si è alimentato.
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