Resta ancora difficile, a metà agosto, capire come (e se?) partirà l’anno scolastico. L’estate si è consumata tra aspre polemiche sui banchi a rotelle, la discussione si è spostata sull’uso delle mascherine e sui protocolli sanitari da seguire. La confusione la fa da padrone, mentre gli istituti di tutta Italia attendono la ripresa di una vita scolastica normale, accorciando quelle distanze – fisiche, relazionali e di apprendimento – che i lunghi mesi del Covid hanno generato.
Raffaella Frullone incontra tre presidi, Stefano Nembrini, coordinatore didattico dell’Istituto partitario Vest di Clusone, in Valle Seriana, Sam Guinea, direttore del centro maschile scolastico Argonne dell’Istituto Faes, fondato a Milano nel 1974, e Federico Samaden, dirigente scolastico, dell’Istituto Alberghiero Trentino di Rovereto e Levico.
Perché non basta istruire, bisogna educare, lo avevano chiaro gli antichi. Fu il cristianesimo a plasmare la figura del testimone che insegna attraverso l’esempio di una vita virtuosa. E oggi? La risposta nel servizio di Maurizio Schoepflin…
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