Circa un anno fa la CEI pubblicava il nuovo “Repertorio nazionale dei canti per la liturgia” che veniva in luce dopo quello del 2000, a sua volta succeduto alla prima esperienza in tal senso del 1979.
Il lasso di tempo coperto dalle tre pubblicazioni coincide sintomaticamente con un periodo di profonda crisi della liturgia – non solo in Italia – e con una fase di confusione generale nel campo della musica destinata al servizio liturgico che, pur avendo dei precedenti storici similari, si caratterizza ai nostri giorni per alcune peculiarità e pertanto offre spunto per qualche riflessione. Una domanda si pone, anzitutto: quale utilità ha oggi il “Repertorio”?
Qualche a...