Fu una visione divina ad imporgli di abbandonare l’Asia. L’arrivo a Roma nel 56, l’epistolario con Seneca e il martirio per decapitazione sulla via Ostiense, nel 64.
La Chiesa antica, e in particolare quella romana, associò sempre Pietro e Paolo come cofondatori, con la loro predicazione, con la loro morte, con la loro sepoltura, della Chiesa di Roma. Che ne venerò sempre, congiuntamente, la memoria: Dionisio, vescovo di Corinto, scrivendo ai Romani nel II secolo, ricordava che ambedue avev...