È da poco uscito il libro Teoria di Gesù, biografia di un’idea (Milano 2024), di Michel Onfray, noto saggista francese che nel suo precedente Trattato di Ateologia (2005) aveva chiarito i suoi pregiudizi e il suo graffiante risentimento anticlericale. Benché fresco di stampa, Teoria di Gesù non è che però un’improbabile riesumazione delle ipotesi mitologiche vecchie di un paio di secoli. Emblematico l’incipit: «Ho creduto a Dio e a Gesù finché ho creduto a Babbo Natale».
Ebbene, sul Timone di dicembre, Marco Fasol – apprezzato studioso e autore di vari testi proprio sulla storicità di Gesù e dei Vangeli – esamina criticamente la Teoria di Gesù, dimostrando sulla base di argomenti inconfutabili, da un lato, come Michel Onfray abbia inanellato in questo suo ultimo libro una serie di gravi errori ed inesattezze, e, dall’altro lato, come la fede cristiana poggi su fondamenta anche storiche molto solide. Il tutto in un articolo che brilla per chiarezza e sintesi.
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