L’invidia ci ferisce due volte: più gravemente dentro di noi, quando si annida nell’ombra, cercando di oscurare il nostro sguardo verso il prossimo; e poi fuori di noi, allorché, presto o tardi, veniamo travolti dalle macchinazioni e dalla maldicenza dell’invidioso. Ne abbiamo parlato con padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria, che ha dedicato a questo tema la sua ultima pubblicazione.
Padre Livio, come mai, dopo aver scritto, ormai quasi vent’anni fa, un libro sui sette vizi capitali, ha pensato di dedicarne uno specifico all’invidia?
«Il libro I vizi capitali e le contrapposte virtù l’avevo impostato in chiave personale, come un itinerario di ognuno di noi per scandagliare il fondo del proprio cuore, dal quale, come insegna il Vangelo, esce la proliferazione del male (cfr. Mt 15,18-19). In questa prospettiva l’invidia rischia di essere sottovalutata e spesso viene confusa con la gelosia. Al contrario, quando ho iniziato a indagare il mistero del male come fenomeno storico, mi sono reso conto che l’invidia gioca un ruolo fondamentale, evidentemente in sintonia…
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