Mai come nel mese di marzo, per via dei festeggiamenti dell’8 marzo appunto, la retorica femminista dilaga sui mass media, con tutto il consueto carico di retorica a proposito di sessismo, patriarcato e di denuncia della perdurante discriminazione a danno della donna. Si tratta di ormai di un rito collettivo cui siamo abituati e che quasi sempre si celebra ignorando fatti importanti.
Per esempio, come racconta sul Timone di questo mese Marcello Foa, giornalista già Presidente della Rai, c’è un episodio oscuro ma rilevante avvenuto nella prima parte del ‘900 che prova come quello della donna “libera e indipendente” – modello oggi intoccabile – più che frutto delle rivendicazioni femministe, sia in realtà esito di un piano creato a tavolino un mago della propaganda, Edward Bernays.
Una vicenda dimenticata, ma ancora attuale, quella raccontata da Foa, che torna utile – in concomitanza con l’uscita di PresidentA anche no!, il nuovo libro di Raffaella Frullone edito dal Timone – per comprendere come, dietro molto di quello che oggi sentiamo dire a proposito dell”affermazione della donna”, più che l’avanzamento dei diritti ci sia il successo del marketing e, in definitiva, del profitto.
Per leggere l’articolo acquista Il Timone o abbonati
Riceverai direttamente a casa tua il Timone
Se desideri leggere Il Timone dal tuo PC, da tablet o da smartphone
© Copyright 2017 – I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l’adattamento totale o parziale.
Realizzazione siti web e Web Marketing: Netycom Srl