A parte rari casi, da ormai decenni i cantanti sanno solo ripetere, culturalmente parlando, lo stesso brano. Che si tratti di ambiente o di diritti civili, di immigrazione o di politica, il ritornello risulta in effetti alla fine essere, da parte degli artisti – a maggior ragione da quelli più seguiti oggi dai giovani -, sempre quello liberal e progressista. La cultura dominante diventa così canzone dominante. Ma come mai questo fenomeno?
Quali ne sono le origini e quali le prospettive? Nel primo piano del numero di novembre della rivista, il giornalista Francesco Borgonovo fa una accurata analisi della realtà della finte ribellione come nuovo conformismo, mentre il celebre paroliere Mogol, intervistato da Valerio Pece, esorta – ricordando anche la mitica collaborazione che ebbe con Lucio Battisti, che ha fatto la storia della musica italiana – a cantare «la vita e non il partito».
A seguire, il cantautore e scrittore Francesco Lorenzi, membro e fondatore della rock band The Sun, racconta la sua esperienza artistica, che riesce ad armonizzare fede e musica, sottolineando come essere cristiani – anche come artisti – non solo sia possibile, ma resti alla fine una via formidabile per restare liberi. Anche dal rumore assordante delle ideologie…
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