Allorquando si ha un seguito di milioni di telespettatori, l’attenzione ad essere non solo precisi ma perfino inattaccabili in ciò che si dice dovrebbe essere inderogabile e tassativa; diversamente, il rischio è quello di diffondere fake news, come si usa dire da qualche anno, se non di rendersi megafono di una vera e propria disinformazione. Ecco, il seguitissimo e stimato divulgatore Alberto Angela forse questa attenzione che si dovrebbe sempre avere, a volte, sembrerebbe averla smarrita.
Un esempio abbastanza chiaro in tal senso lo si è avuto, settimane or sono, nel corso prima puntata della nuova edizione di Ulisse (Rai 1), quando il noto divulgatore ha raccontato che «l’uomo romano culturalmente era bisessuale». Ma si tratta di una affermazione corretta? Firmando la Matita Blu del Timone di novembre, Francesco Colafemmina, filologo e grecista – nonché autore di saggi di spessore sul mondo antico -, dimostra come le affermazioni di Angela sulla bisessualità romana siano totalmente contraddette dalle fonti.
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