Al tempo in cui furoreggiava nelle classifiche librarie il romanzo Il Codice da Vinci, di fronte all'ampiezza incredibile del fenomeno (una settantina di milioni di copie vendute, seguite dall'ovvio film) mi è capitato più volte di discutere con amici e conoscenti cattolici sulle cause di tale spropositato evento. Infatti, a leggerlo, quel thriller non aveva niente di particolarmente eccezionale. Certo, c'era un ritmo concitato ed e...