IL TIMONE n. 86 – anno 2009 –
Caro Direttore,
sicuramente il Timone merita sempre più successo (e successi) e i fatti vanno in questo senso. Nel nostro piccolo abbiamo avuto modo di caldeggiare il mensile presso parroci che incontriamo per i più svariati motivi. Sorprende che molti di essi rifiutano apertamente di promozionare la rivista perché ritenuta inidonea (diciamo così!) in quanto – dicono – è schierata in termini politici e anche dogmatici. Non sta a noi, semplici lettori, giudicare il comportamento di sacerdoti.. Stupisce la chiusura netta, diremmo preconcetta, aprioristica, di chi dovrebbe essere “unum”, comunque, con una pubblicazione che si dichiara apologetica, cioè che tratta argomenti in difesa della fede, della cultura cristiana, oggettivamente! Il nostro scrivere è soltanto per far sapere che sovente i pregiudizi non tramontano mai e che, ancora una volta, si assiste a comportamenti che non denotano certo onestà intellettuale, serenità di giudizio; ma forse le nostre sono soltanto osservazioni di poco conto perché, sempre, vi è libertà di schierarsi, di opinabilità. E poi, di sicuro, il tempo porterà a considerazioni più oggettive anche chi, ora, sembra “contro”. Cordialmente, Rosella e Carlo (provincia di Milano) e.mail
Caro Direttore,
grazie per la vostra rivista. Grazie a mio figlio che me l’ha suggerita, grazie perché voi fate respirare l’anima. Voi, estirpando la zizzania, seminate la buona uva del Signore, e tutti ne possono gustare. A volte nel mio niente prego perché persone come voi, come il vostro staff (si dice così?), resistano, continuino in questo stupendo e autentico disegno di Dio di illuminare le menti e i cuori di chi non sa la verità. Grazie, grazie, grazie. Voi estirpate la menzogna con la vostra rivista, avete tenacia. Un abbraccio, Aurora D. – e.mail
Caro direttore,
la notizia dell’introduzione anche in Italia della pillola abortiva RU486 riporta dolorosamente alla ribalta il dramma dell’aborto. Sono una giovane mamma di 2 bambini piccoli e, a Dio piacendo, in futuro desidereremmo allargare ancora la famiglia. Come mamma e come donna mi colpisce profondamente l’indifferenza di gran parte della società verso i milioni di bambini morti perché rifiutati dalle loro mamme. Anche stavolta soffro molto e davvero non mi faccio una ragione di tanto accanimento verso la vita innocente. Mi capita di affrontare questi temi con altre mamme, e anche su un forum di mamme che seguo cerco di offrire la mia testimonianza di cattolica come meglio posso. Ma a volte, glielo dico proprio sinceramente, cadono le braccia! Bambini considerati solo grumi di sangue, donne (mamme!) che si arrogano diritto di vita e di morte, l’individualismo più sfrenato… c’è da pregare molto, molto! Leggo sempre con vivo interesse i vostri articoli sull’aborto e vi ringrazio per l’opera che fate a servizio della vita nascente. Cordialmente, pace e bene Rossella Lorenzetti – e.mail
Caro direttore,
volevo solo dire che la rivista è molto bella. Comunque una rivista di apologetica dovrebbe anche confutare il più possibile alcune teorie che certi antropologi culturali vanno insegnando come se fossero oro colato. Ad esempio, sul peccato originale, sul matriarcato alle origini della società umana, sul concetto di sacrificio etc. Stamattina, alla radio, una presunta esperta spiegava che lo slogan “belli fuori e puliti dentro”, usato per pubblicizzare una nota marca di acqua minerale, deriverebbe dalle credenze legate “all’antico mito” del battesimo, che pretendeva di “lavare sia il corpo che l’anima”. Il tutto raccontato come se stesse spettegolando con i vicini di casa. E per comodità qualcuno fa finta di crederci. Grazie e saluti, Roberto Ruiu – e.mail
Caro direttore,
vado spesso in missioni ugandesi e sempre vengo ospitato, al mio arrivo fra quella povera gente, da P. Giovanni Scalabrini. Questo Missionario, da oltre 40 anni in Uganda, ha fondato e dirige una splendida missione in una borgata di Kampala. Più di 3.000 bambini e ragazzi si nutrono e studiano (e molti sono a convitto) per merito di questo sacerdote di cui godo l’amicizia e che stimo moltissimo.
Alla sua scuola possono accedere ragazzi di ogni religione, ma la partecipazione alla S. Messa e le preghiere cristiane che quotidianamente vengono fatte debbono vedere riuniti tutti, nessuno escluso. In giugno ho frequentato P. John (così viene chiamato là, ex colonia inglese) sia in Uganda che in Italia dove è stato per qualche giorno mio ospite. Mi ha parlato della vostra rivista come lettura di cui un cristiano non può fare a meno ed ha provveduto ad abbonarmi. Non avevo mai sentito parlare de “Il Timone”. Ne ho ricevute da voi due copie e mi sono tuffato nella lettura con grande soddisfazione per la qualità superiore sia degli scritti che degli autori. Ho apprezzato in particolare l’articolo del Cardinale Giacomo Biffi (che è stato nostro Pastore nella mia città di Bologna) e di Vittorio Messori sui malati (sono un sanitario). Ma tutti gli scritti arricchiscono la nostra cultura cristiana. Il mio accesso alla vostra rivista è un dono di P. John, che ringrazio di cuore. A Lei, caro Direttore, i miei più vivi rallegramenti per questo Suo splendido mensile colla promessa di divulgarne la conoscenza presso gli amici. E con quella di rimanerle sempre fedele!
Massimo Guandalini, Bologna
Caro direttore,
un’apologetica a 360 gradi: dall’attualità alla filosofia. Un motivo in più per apprezzare la vostra rivista. A questi, infatti, si sommano la suddivisione in paragrafi dei pezzi, che, a mio avviso, incentiva la lettura, e le firme pregiate, che corredano le pagine de “Il Timone”. Sono contento da giornalista che opera in una realtà multiforme, come quella palermitana, di sapere della presenza di un periodico che operi con un tale impegno, come si evince dagli approfondimenti su personaggi e, soprattutto, temi che riguardano il destino dell’uomo di oggi e del futuro. Riflettere sul passato e delineare i limiti che in futuro l’uomo non può varcare. Due tra le tante denunce che state portando avanti con merito. Spero nel vostro impegno continuo. Grazie, Filippo Passantino – e.mail
Caro direttore,
ricordando un suo editoriale di qualche tempo fa, sinteticamente condivido con Lei questo episodio. Mio suocero si ammalò di tumore. Aveva vissuto avverso alla Chiesa e ai sacerdoti. Tutti in famiglia abbiamo cercato di pregare per lui ottenendo la grande Grazia del Sacramento del Perdono e del Sacramento dell’Eucaristia. Pensi che alla domanda della figlia: “Papà, ti sei confessato?” Lui ha risposto: “io si ma il sacerdote con me no”! Siamo arrivati nelle ultime ore al Sacramento dell’Unzione degli infermi. Tutti attorno al suo letto in preghiera col sacerdote accorso immediatamente al capezzale del morente. All’improvviso un rumore violento dalla cucina! Ingenuamente accorro interrompendo la mia partecipazione alla preghiera (oggi non lo rifarei) per vedere cosa fosse successo. Vedo un oggetto in frantumi per terra. Era un oggetto decorativo della parete con la scritta: PACE E BENE. Ora, per essere razionali (usando la ragione dono del buon Dio), va detto che si trattava di un oggetto in pasta di sale e che quindi col tempo poteva deteriorarsi. Tuttavia mi chiedo perché proprio in quel momento? Il nemico era certamente molto infastidito che una persona, forse sua per molti anni, stesse sfuggendo alle sue grinfie. Grazie, Leo Miceli – e.mail
Il raccomandato
Chi è cattolico, sull’ esempio di Gesù Cristo, deve amare ogni uomo, anche se non professa la vera fede. Ma non c’è amore più grande per il non credente che pregare il buon Dio perché gli conceda la luce della fede. E dunque per “amore cristiano” che crediamo sia doveroso “raccomandare” alla vostra preghiera i personaggi di questa rubrica, che fa il suo esordio in questo numero.
Franco Grillini
Franco Grillini è presidente onorario dell’Arcigay, la maggiore organizzazione omosessualista italiana. È stato lui a modificare l’immagine e il linguaggio del mondo gay italiano: ha infatti dato un contributo fondamentale per la trasformazione dell’omosessualità da fenomeno trasgressivo e marginale in una questione sociale e politica, in un diritto civile che cerca pubblico ed ufficiale riconoscimento. Se nelle aule parlamentari e sui media si parla ogni giorno di omosessualità, il merito (o il demerito) è di Franco Grillini. Non a caso ha unito la militanza omosessualista con quella politica, fino a diventare parlamentare in quota ai Democratici di Sinistra nell’ultima legislatura. Attualmente dirige una agenzia di stampa specializzata nella diffusione di notizie che riguardino l’omosessualità. Uno dei bersagli preferiti dell’onorevole emerito Franco Grillini è la Chiesa cattolica, ovviamente accusata di omofobia e quindi di complicità con i fenomeni di violenza che colpiscono i gay.
Per la sua importanza nella diffusione dell’omosessualismo in Italia e per la sua completa identificazione personale con le istanze gay, Franco Grillini è un raccomandato speciale. Sembra molto difficile che mezzi umani possano aiutarlo a trovare una visione naturale dell’uomo; eppure resta un nostro fratello al quale si deve voler bene, e che vogliamo affidare alla Madonna. Non resta forse molto altro che possiamo fare per lui, se non rimetterci alla misericordia divina. Sappiamo che nulla è impossibile a Dio, e che molti dei suoi più acerrimi nemici si sono trasformati in strumenti preziosissimi per la realizzazione del Suo Regno sulla terra. Preghiamo dunque (ogni giorno una decina del rosario nei mesi di settembre e ottobre) perché anche l’onorevole Grillini diventi uno strumento docile nelle mani di Dio.
IL TIMONE N. 86 – ANNO XI – Settembre/Ottobre 2009 – pag. 4 – 5