IL TIMONE n. 81 – anno 2009 –
Caro Direttore,
sono abbonato dal 2005. Innanzitutto un grazie dal profondo del cuore: finalmente una rivista che vale la pena di leggere. La leggo tutta e poi mi rileggo gli articoli più importanti prendendo nota degli argomenti che mi interessano di più, del n° della rivista e del contenuto dell’articolo. Queste note le tengo da parte per poter rintracciare in qualche modo un argomento sul quale ho bisogno di confrontarmi (purtroppo spesso mi debbo confrontare con fratelli nella fede che scelgono uomini politici quasi mai in linea con la Chiesa e che girano con La Repubblica sotto braccio). Per questo motivo mi associo alla richiesta di Mario Pagliari (“Pagina dei lettori” di gennaio 2009) per chiedervi l’ausilio di un CD mediante il quale ritrovare facilmente articoli, argomenti e autori. Grazie anche per le SS Messe che fate celebrare per noi. Coraggio e avanti sempre uniti al Papa e alla Chiesa. Lo Spirito Santo vi guidi, vi illumini e vi sostenga. Grazie!
Giancarlo Miccò – e.mail
Egr. Dott. Barra,
l’eutanasia nei confronti di Eluana ha provocato un grave precedente di cui è responsabile la classe dirigente italiana, in particolar modo, purtroppo, il Presidente della Repubblica Napolitano. Ora tutti esprimono il loro cordoglio e la loro tristezza, compresi coloro che non hanno fatto nulla per conservarLe la vita: che grave ipocrisia e tutto questo per motivi costituzionali… assurdo! La Costituzione vale più della vita di una persona? Gravissima poi la responsabilità di quei cattolici che per tali motivi non hanno fatto sentire con forza la loro voce. L’Italia si sta allontanando sempre più dalla Benedizione di Dio e ciò non promette nulla di buono per il futuro dell’Italia: “Se non vi convertirete, perirete tutti”, disse Gesù ai suoi contemporanei abitanti di Gerusalemme.
Furono sordi ai suoi richiami ed avvertimenti e Gerusalemme fu distrutta. Affidiamo tutto alla Regina della Pace affinché, quando arriveranno i tempi della prova, ci sorregga nella fede e nella testimonianza. Cordiali saluti.
Pietro Pizi, Ascoli Piceno
Caro direttore,
ho letto con interesse gli articoli de Il Timone di gennaio e dei mesi precedenti sulla grave crisi economica in atto. Vorrei fare alcune considerazioni su questo importante argomento che condiziona la nostra vita materiale oggi e la condizionerà anche nel prossimo futuro. […] La causa morale della crisi è la concezione moderna dello Stato, che dà a questo il potere di violare la legge morale e di porsi quindi al di sopra di essa e del suo Autore. Lo Stato moderno, prendendo come pretesto la realizzazione del bene comune, invade massicciamente l’economia e tutti i campi della vita sociale e individuale; è un “moloch” terribile che vuole sostituirsi alla famiglia, alla Chiesa, a tutti i corpi intermedi e, soprattutto, vuole sostituirsi a Dio nel cuore e nelle menti degli uomini. È proprio in questa filosofia statalista e statolatrica una causa non ultima della crisi materiale e morale che assilla i nostri tempi. Cordialissimi saluti e vivissimi complimenti per la sua splendida rivista a cui sono abbonato da diversi anni.
Claudio Zavaroni – e.mail
Spett. Il Timone,
tutto è possibile, Darwin o non Darwin. Ma, ammirando il viso ed il sorriso dell’ultimo Tocco della Creazione (e che Tocco!), mi sembra molto difficile che Eva possa avere avuto una gorilla come antenata. Ho saputo che la sinistra spagnola intende estendere i diritti umani ai gorilla ed agli scimpanzè.
Spero che la notizia sia infondata, pur col massimo rispetto per gli animali, senza dimenticare l’amore di san Francesco anche per gli animali. Ma se la notizia fosse vera ed andasse in porto, per chi voteranno i gorilla? Attenti al gorilla!
Buon lavoro e distinti saluti, Armando Pupella, Palermo
Caro direttore,
vi esorto a considerare urgentemente di dare alle stampe il solo “Dossier Eutanasia” come già fatto per altri dossier. Si tratta di un tema lì molto ben trattato, che potrebbe essere comodamente portato negli studi medici e distribuito nelle parrocchie.
Vi ringrazio dell’attenzione. Cordiali saluti, Andrea Peracchio Rivarolo C.se (To)
Caro direttore,
mi pare strano che il vescovo Williamson non conosca il famoso libro di Robert Royal, I martiri del ventesimo secolo (Ancora 2002), perché altrimenti sarebbe informato circa il fatto che Edith Stein morì in una camera a gas, come risulta dai registri nazisti; che la cella del martirio di Padre Massimiliano Kolbe fu trasformata in camera a gas dopo il suo martirio e i primi a morirvi furono 600 prigionieri russi; che il cappuccino P. Koplinski morì in una camera a gas, come altri cattolici. Credo che verso Williamson nel mondo cattolico stia mancando quell’opera di carità che è istruire chi non sa. E poi si pretendono dichiarazioni su una questione che è una carenza seppur grave di informazione da parte sua, e che non riguarda solo gli ebrei, ma anche la sorte di cattolici martiri nelle camere a gas. Esistono d’altra parte vescovi che non hanno informazioni adeguate sui milioni di cristiani morti nei lager sovietici, eppure non viene chiesto loro un rinnegamento pubblico della propria ignoranza come condizione essenziale per aderire alla Chiesa Cattolica. Due pesi e due misure. (…) Per finire, Angela Merkel, di religione luterana, non mi sembra la persona più adatta a difendere gli ebrei, visto che i peggiori argomenti di odio razziale verso gli ebrei (inseguiteli, bruciate le loro case e altro…) sono stati storicamente sollevati da Martin Lutero. (…) Distinti saluti, Fabio Sansonna – e.mail
Caro direttore,
grazie per il suo impegno apologetico che, attraverso la rivista, aiuta a rendere meglio le ragioni del Credo. Sono abbonato da tanti anni e Il Timone mi aiuta anche nel mio impegno ecclesiale. Volevo chiederle se ha mai pensato di ingaggiare nella nostra “Nazionale” Antonio Socci o se questo sarà in futuro possibile. Ritengo che sarebbe un ottimo acquisto. Grazie e “ad malora”.
Gianni Sergi – e.mail
Carissimo direttore,
ho letto nell’editoriale del n. 79 del Timone (che apprezzo ancora come nei primi giorni, ed è passato qualche anno da quando mi abbonai. Complimenti!), delle persecuzioni attuali e dure, feroci e violente nei confronti dei Cristiani, ad esempio in India, in Iraq, in Cina, in Vietnam ecc. Personalmente mi viene un brivido soltanto a pensare a queste realtà che – certo, in un’altra epoca, ma non molto meno tragiche nel loro risultato – ho sperimentato sotto il comunismo di allora, in Germania Est. Sottolineo esplicitamente tutto quello che Lei ha scritto riguardante il comportamento dei responsabili di ogni Stato e ogni Paese del mondo occidentale…! Credo, però, che noi cristiani non tacciamo o per ingenuità o per pigrizia; purtroppo – devo parlare ancora in maniera più dura – per noi cristiani questa realtà fa parte delle cose più scomode di cui possiamo dare testimonianza, per le quale ci invita Gesù con chiarezza inequivocabile: «Se qualcuno vuoi venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua…» (Mc 8,34). Non dico di andare eroicamente ed in persona in quei paesi per “dare la propria vita”, ma parlo chiaramente di “rinnegare se stessi”, perché questo è il comportamento che ci manca più spesso! Vuoi dire di rendersi scomodi al prossimo o al proprio capo del lavoro o in pubblico, per impegnarsi con tutte le proprie forze per richiamare l’attenzione su queste orrende verità. Per far luce su quello che i responsabili di diverse nazioni occidentali cercano di nascondere: pubblicazioni, dare notizie chiare, richiamare l’attenzione in ogni possibile maniera.
Sì, secondo il mio parere i responsabili delle nazioni occidentali nascondono queste vicende, perché la loro paura è, ed è sempre stata, una nuova crescita del Cristianesimo dal terreno imbevuto del sangue dei fedeli di Cristo (martiri cristiani, per differenziare bene oggigiorno la parola “martiri”.. .). Cordiali saluti e uniti in Cristo e Maria, Christa Wiesenberg, L’Aquila (AQ)
Grazie per ciò che fate.
È una sensazione bellissima il sentirsi in comunione. Un grazie a Dio per questo dono e un grazie a voi perchè ci siete d’aiuto. Il Signore Gesù vi benedica.
Gianni Mario Mazzoni – e.mail
L’esigenza di scrivervi ci è nata guardando ciò che la televisione (nella fattispecie Rai Uno) propone la domenica sera in prima serata. Si tratta della fiction “Tutti pazzi per amore” che riteniamo, per i temi trattati e per la modalità con cui vengono proposti, altamente diseducativa e amorale. Non siamo esperti, ma ci rendiamo conto che veramente non c’è morale in questa trasmissione; si parla, ad esempio, di omosessuali padri di famiglia che devono essere accettati nella loro omosessualità dai figli, e passano messaggi del tipo “fai pure l’amore anche se hai 15 anni, basta che sia la persona che ritieni giusta, poi si vedrà”. Di fronte a ciò, ci chiedevamo se sul Timone possa essere inserita una rubrica che aiuti le famiglie ad essere critiche nei confronti di queste trasmissioni e i ragazzi a ridare il giusto valore all’amore e alla famiglia. Chiederemmo inoltre che non vengano più passate trasmissioni di questo tipo, soprattutto in orari di prima serata, dove tutti possono vederle. Grazie.
Giovanna e Stefano Spinazzi – e mail
Il raccomandato
Chi è cattolico, sull’ esempio di Gesù Cristo, deve amare ogni uomo, anche se non professa la vera fede. Ma non c’è amore più grande per il non credente che pregare il buon Dio perché gli conceda la luce della fede. E dunque per “amore cristiano” che crediamo sia doveroso “raccomandare” alla vostra preghiera i personaggi di questa rubrica, che fa il suo esordio in questo numero.
Il Motu proprio “Summorum pontificum” di papa Benedetto XVI, con il quale è stato liberalizzato l’uso del Messale del 1962, ha provocato non poco disappunto in molte comunità ebraiche. Sì, perché nel Messale tridentino vi era una preghiera per gli Ebrei, da recitarsi il Venerdì santo, mirante espressamente alla loro conversione. Benedetto XVI l’ha recentemente riformulata, volendo evitare, fin dove possibile, ogni malinteso, ma l’impianto e la sostanza sono rimasti invariati, dunque ancora non soddisfacenti per gli Ebrei. Che ritengono offensivo l’elevare preghiere a Dio per invocare la loro conversione. Ora, noi vorremmo raccomandare in questa rubrica proprio gli Ebrei, tutti. E spieghiamo qual è il nostro intento, che – come sarà facile capire – tutto potrà essere tranne che offensivo.Per un cristiano, chiedere al Signore Gesù che il cuore di ogni uomo, quindi anche di coloro che professano la religione ebraica, possa riconoscerLo come vero Dio, è un atto di Carità. Per un cristiano, la richiesta di conversione nasce anche dal desiderio di rendere tutti partecipi di una grazia e di una gioia, che facilitano la conquista del paradiso. Cosa che è più probabile se si conosce, si ama e si obbedisce al vero Dio, che è Padre, Figlio e Spirito Santo. In tutto ciò, oggettivamente, non si vede che cosa ci sia di offensivo. Se gli Ebrei al pari di coloro che appartengono ad altre religioni – non desiderano convertirsi al cristianesimo, ne hanno facoltà. Nessuno li vuole, e li deve, obbligare e Dio saprà valutare la loro determinazione. Ma, invitati ad amare il prossimo, i cristiani desiderano per lui il meglio, e il meglio è il vero Dio. Dunque, con questo spirito di vero amore, raccomandiamo di recitare una decina del Rosario al giorno, nel mese di marzo, per gli Ebrei, chiedendo: celi Signore Dio Nostro illumini i loro cuori perché riconoscano Gesù Cristo Salvatore di tutti gli uomini. Dio Onnipotente ed eterno, Tu che vuoi che tutti gli uomini si salvino e giungano alla conoscenza della verità, concedi propizio che, ‘ entrando la pienezza dei popoli nella tua Chiesa, tutto Israele sia salvo” (Preghiera per gli Ebrei, della Liturgia del Venerdì Santo).
IL TIMONE N. 81 – ANNO XI – Marzo 2009 – pag. 4 – 5