Il Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe – almeno 5.000, secondo le stime più caute, ma i dispersi furono assai di più –, e dei 350.000 esuli costretti a lasciare le loro case e terre, come noto, si è celebrato lo scorso 10 febbraio. Ma la gravità di quegli orrori esige una memoria più articolata e duratura, che vada ben oltre la celebrazione, per quanto sentita, d’un singolo giorno.
Per questo il Timone di marzo offre in esclusiva ai suoi lettori un reportage dalla Croazia realizzato dai giornalisti Fausto Biloslavo e Matteo Carnieletto per dare voce a quelli che, a distanza di decenni, sono i testimoni ancora in vita delle atrocità titine perpetrate in tutta l’Istria e la Dalmazia. Ne esce un affresco doloroso e impressionante – con le parole tra gli altri di monsignor Valter Župan – contrassegnato da un odio oltre che per gli italiani anche per la Chiesa.
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