Il Timone n. 114 – anno 2012 –
«La celebrazione [eucaristica, ndr] continuamente commentata appare manipolata e gestita, talvolta capricciosamente, dal clero. Un rito che viene celebrato con continui interventi del sacerdote suscita l’impressione che la liturgia sia cosa sua e mostra il ministro non più al servizio del rito e del mistero che viene celebrato, ma come padrone, che dispone arbitrariamente di riti e preci, le quali in realtà sono il patrimonio di tutta la Chiesa. I fedeli allora non si trovano più di fronte al culto voluto dalla Chiesa, ma alla sua mistificazione, secondo le mutevoli sensibilità del celebrant...