L’enorme diffusione delle sette distruttive, della magia, dell’occultismo e persino del satanismo è ormai un fatto sotto gli occhi di tutti e rappresenta una vera emergenza sociale ed educativa, oltre che pastorale. Il dossier del Timone cerca di capire un fenomeno sempre più pericoloso.
Da quando infatti il relativismo è stato accettato dai più come il giusto modo di porsi di fronte alla realtà, è stata ampiamente compromessa la capacità di distinguere il vero dal falso, il bene dal male e la realtà dalla fantasia. In questo contesto culturale molte persone non hanno più gli strumenti necessari per valutare la realtà e diventano facili vittime dei deliri o dell’inganno di tanti autoproclamati maestri e guaritori.
Resi ciechi dall’illusione che tutto sia possibile, equivalente e godibile senza limiti o conseguenze, molte persone non si accorgono, se non molto tardi, del baratro in cui stanno cadendo e in cui stanno lasciando precipitare i propri figli.
Il racconto di Michela, oggi Mariangela, che al Timone svela la sua vicenda umana e spirituale. «Mi chiesero di uccidere Chiara Amirante», la fondatrice della comunità Nuovi Orizzonti, «ma quando lei aprì la porta…». E’ una storia cruda, quella di una giovane donna che sul finire negli anni ’90 finisce all’interno di una setta satanica e ne esce grazie all’aiuto di Dio e l’opera di un’esorcista.
Ma come si finisce dentro la rete delle sette? Cosa sono? Ne parla Elena Melis, psicologa e psicoterapeuta del Gris, Gruppo di ricerca e informazione socio religiosa. Molte volte c’è un problema educativo da affrontare come rileva monsignor Luigi Negri, vescovo emerito di Ferrara-Comacchio, anche perché ci sono molti canali apparentemente innocui che sono i punti di partenza per finire in tunnel senza fondo. E’ il caso di certi fumetti, musica, card e social network, come spiega padre Mario Mingardi esorcista della diocesi di Padova…
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