Alle 17:17 del 13 maggio 1981 papa Giovanni Paolo II fu colpito da due pallottole in piazza San Pietro, durante il suo giro tra i fedeli a bordo di una Fiat Campagnola. A sparare, il terrorista turco Memet Ali Ag˘ca, giovane di 23 anni. Questi, ad oggi, restano gli unici fatti certi.
Inchiesta di Lorenzo Bertocchi sugli atti processuali dell’attentato al Papa di 40 anni fa. Le varie piste, il coinvolgimento dei servizi segreti, i Lupi grigi, emerge qualcosa che va oltre la storia e si rivelano i tratti della missione provvidenziale di Giovanni Paolo II. Qualcosa che non ha a che fare solo con la caduta del Muro.
Parla il professor Nicolò Amato, pubblico ministero al primo dei processi. Ottenne l’ergastolo per Alì Ağca e oggi spiega la sua idea sulla genesi dell’atto terroristico: «Dobbiamo distinguere, e questo mi permette di spiegare meglio l’idea che negli anni ho maturato sulle responsabilità dell’attentato del 1981…»
Il cardinale Angelo Comastri ricorda il giorno dell’attentato, ripercorrendo le vie del perdono nate da quell’attimo. Ağca che nel 2014 pone i fiori sulla tomba del Papa e un’udienza privata del 1991 che rivela il coraggio di Wojtyla… (per leggere il Primo piano di copertina acquista Il Timone o abbonati)
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