È diffusa la convinzione che l’agire privato sia insindacabile. Purché non danneggi nessuno, per la vita privata non ci sarebbero criteri morali. È una idea sbagliata
Sul “Timone” del mese scorso abbiamo discusso una tesi tipica della prospettiva liberale dominante, quella della neutralità etica dello Stato.
Questo mese ci dedichiamo all’analisi di un’altra tesi tipicamente liberale, professata non solo da diversi autori appartenenti a questa corrente, ma anche assai diffusa nel senso comune: la tesi della distinzione tra sfera pubblica e privata dell’agire e la correlata affermazione secondo cui l&rsq...