Credo proprio che nessun cattolico – ma, direi, nessun cristiano “normale” – abbia atteso con ansia e seguito con passione i lavori della terza Assemblea Ecumenica Europea svoltasi all’inizio di settembre. Anzi, sono certo che la maggioranza dei credenti non ha neanche saputo che a Sibiu, in Romania, quasi tremila persone (sempre le stesse, ci sono i “professionisti dell’ecumenismo” che non fanno altro che girare da un incontro all’altro) si sono radunate per l’ennesimo “confronto”. Suonano grottesche le proteste di quanto resta del cosiddetto progressismo cattolico – composto ormai quasi interamente da settantenni, vedovi della contestazione postconciliare –...