La sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti n. 597 del 24 giugno 2022 – con cui si è deciso che l’aborto non è un diritto costituzionale – è destinata senza dubbio a passare alla storia, non foss’altro perché il precedente pronunciamento sul tema, la famigerata sentenza Roe vs Wade, reggeva ormai da quasi mezzo secolo.
Tuttavia, non va dimenticato un fattore: prima di tale verdetto, negli Usa il vento era già cambiato. Lo provano le centinaia di provvedimenti a difesa del nascituro già varati in decine di Stati, i tanti giovani che oggi sono nelle prime file delle manifestazioni per la vita, cosa che oggi, attenzione, si osserva perfino là dove tutto sembra fermo: in Europa.
Nel primo piano di luglio e agosto, il servizio di Giuliano Guzzo traccia un accurato affresco della vitalità pro life a livello internazionale, Andrea Lavelli intervista in esclusiva una delle politiche per la vita più promettenti d’America – Julie Slama, la più giovane senatrice del Nebraska -, Raffaella Frullone dialoga con Obianuju Ekeocha, attivista pro life di origine africana, che al Timone promette: «L’aborto sarà abolito come la schiavitù».
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