«Un quarto dei cittadini britannici che si dichiarano cristiani non crede nella risurrezione di Cristo». Così la BBC presentava nell’aprile di due anni fa i risultati di un sondaggio commissionato dalla stessa emittente televisiva. Lo stesso accade in Francia, ma si potrebbero citare numerosi altri studi affini che riguardano i Paesi occidentali (Italia compresa).
È veramente possibile che milioni di cristiani non credano più alla risurrezione senza capire che “tecnicamente” non potrebbero nemmeno più definirsi tali? Eppure Dio si è rivelato dando prova della risurrezione e razionalmente possiamo mostrare come l’anima senza il corpo sia in una condizione innaturale.
Il corpo viene oggi trattato come un contenitore usa e getta, a disposizione per qualsiasi utilizzo: dai maniaci del fitness, a quelli della dieta, chi lo maltratta a colpi di bisturi e tatoo e chi lo vorrebbe addirittura cambiare nei suoi connotati sessuali. C’è chi ne fa un idolo e chi lo disprezza, ma nessuno di loro lo rispetta.
Sono tutti esempi classici del fenomeno gnostico, che la Chiesa ha sempre combattuto. Il volto di Dio, l’incarnazione del Verbo e in particolare la risurrezione della carne sono antidoti contro questa deriva…
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