Il cristianesimo esce definitivamente dalla clandestinità, diventando religione imperiale.
Persona molto colta, Damaso è il primo papa mecenate della storia.
Darà impulso allo sviluppo artistico e architettonico di Roma.
NOME: Damaso
DATA DI NASCITA: intorno al 305
ELEZIONE: 10 ottobre 366
DURATA: 17 anni, 2 mesi, 10 giorni
DATA MORTE: 11 dicembre 384
SEPOLTO: S. Lorenzo in Damaso, Roma
FESTA: 11 dicembre
POSIZIONE CRONOLOGICA: 37
In un periodo storico in cui sono presenti personalità ricche d’ingegno e cultura come S. Agostino, S. Basilio e S. Ambrogio, la figura di papa Damaso I (366-384) si afferma per l’energica difesa della fede e per la proficua alleanza che sancisce con l’imperatore, permettendo così al cristianesimo di estendersi e di difendersi dagli attacchi provenienti dai vari movimenti ereticali, primo fra tutti l’arianesimo.
Papa Damaso I è stato un grande assertore del primato di Roma sulle altre sedi episcopali, sulla base delle parole pronunciate da Ges?: “Tu sei Pietro e su questa pietra…” (Mt 16,18).
Inoltre, attribuisce alla residenza del pontefice il titolo di sedes apostolica, titolo ancora oggi in uso.
L’energia, la determinazione e la pragmaticità sono doti che Damaso I farà valere in occasione della sua turbolenta elezione al soglio pontificio.
D’origine spagnola, la data di nascita di Damaso è indicata intorno al 305. Segue la carriera ecclesiastica del padre, prima come lettore, poi come diacono.
Inizialmente appoggia la causa dell’antipapa Felice, durante l’esilio del legittimo pontefice Liberio, ma quando questi ritorna a Roma (358), Damaso lo servirà devotamente.
Alla morte di Liberio, una minoranza elegge papa il diacono Ursino in S. Maria in Trastevere, mentre un gruppo più numeroso sceglie il vescovo Damaso, che subito s’insedia in S. Giovanni in Laterano, dove il 10 ottobre 366 è consacrato dal vescovo di Ostia, secondo la consuetudine. Purtroppo i componenti le opposte fazioni danno vita a scontri sanguinosi per le strade di Roma e perfino dentro le chiese. Ammiano Marcellino riferisce che all’interno della basilica di Sicinino (oggi S. Maria Maggiore) si ritroveranno beni 137 morti.
Nonostante fosse legittimamente eletto, Damaso, nei suoi primi anni di pontificato, deve contrastare la rivendicazione dei presunti diritti al pontificato di Ursino. Ciò gli impedisce l’esercizio libero e sereno del suo ministero. È addirittura incriminato di omicidio da un ebreo convertito al cristianesimo e poi apostata, di nome Isacco. Tuttavia, viene assolto dalla grave accusa. Afferma con decisione la superiorità della sede vescovile di Roma su tutte le altre, stabilendo che una formula di fede per essere valida e un vescovo per essere legittimamente eletto devono avere il beneplacito del Papa. Intanto, Teodosio I (379-395), imperatore romano d’Oriente, opera per introdurre nella vita pubblica il cristianesimo. Comprende, infatti, che questa religione è elemento fondamentale di coesione, necessario per sostenere l’Impero romano dagli attacchi delle eresie e dei barbari.
Il 28 febbraio 380, Teodosio I pubblica a Tessalonica il decreto Cunctos populos che impone, in nome di tutti gli imperatori, di credere alla fede di Gesù Cristo trasmessa agli apostoli e a tutto il mondo per mezzo di Pietro e proibisce ogni altro culto sotto pena di lesa maestà. Nel decreto è esplicitamente indicato che si può attribuire il nome di vero cristiano cattolico solo chi segue il pontefice Damaso e il vescovo Pietro di Alessandria e che tutti gli altri” sono pazzi insensati e devono portare la vergogna dell’eresia”.
Conseguenza immediata dell’editto è la progressiva spoliazione di Roma dei monumenti pagani, come l’ara della Vittoria dal senato di Roma e l’abbandono definitivo del titolo di Pontifex maximus nel 382 da parte dell’Imperatore d’Occidente Graziano (375-383).
Sempre per iniziativa di Teodosio è convocato nel 381 il Concilio di Costantinopoli, il secondo ecumenico, durante il quale, oltre a essere definitiva mente condannato l’arianesimo, è proclamato il dogma della Trinità divina, completando così le decisioni già prese nel precedente Concilio di Nicea. Inoltre, nei quattro canoni approvati viene confermato il “Credo” nella formula nicena, è affermata la divinità dello Spirito Santo, si impone al vescovi di esercitare il loro ministero all’interno del territorio della propria diocesi ed infine si attribuisce il primato d’onore al vescovo di Costantinopoli sulle altre sedi orientali perché residenza della “nuova Roma”, ma “dopo quello del vescovo di Roma il papa”, Damaso è molto severo nel regolare i costumi del clero e proibisce ai monaci ed ai chierici di frequentare le case delle vedove. Cerca così di evitare pericolose insinuazioni e pettegolezzi che colpiranno anche la sua persona.
Infatti, molte dame della nobiltà romana, conquistate anche dalla magnificenza e dall’ospitalità del pontefice, si convertono al cristianesimo, generando sospetti e risentimenti.
Inoltre Damaso introduce le Decretali, ossia costituzioni pontificie scritte in forma di lettera aventi forza di legge.
È particolarmente attivo nel diffondere il latino nella vita della Chiesa, per creare un ulteriore collante al suo interno, di modo che ogni credente di qualsiasi angolo della terra possa sentire l’appartenenza alla comunità viva della Chiesa universale.
Il latino diventerà la base della S. Messa, in cui resterà solo l’invocazione greca Kyrie eleisan. Anche la Sacra Scrittura verrà tradotta in latino. Damaso affida questo compito a S. Girolamo, esperto in lingue che realizzerà la cosiddetta Vulgata, il cui valore linguistico e dottrinale sarà unanimemente riconosciuto. Anche il Concilio di Trento (1545-1563) la dichiarerà l’unica versione ufficiale del testo biblico.
Damaso è il primo papa mecenate della storia.
Oltre ad aiutare gli artisti, la sua ricca personalità darà spinta allo sviluppo edilizio ecclesiastico di Roma. Tra le altre, farà erigere la basilica di S.Lorenzo in Damaso.
È stato un grande promotore del culto dei santi martiri e della valorizzazione delle catacombe.
Importanti sono i suoi elogi metrici, i famosi Tituli, in onore dei santi che fa incidere su lastre di marmo applicate sulle loro tombe. I caratteri usati in questi particolari ornamenti prenderanno il nome di Damasiani.
Darà un gran contributo all’archeologia, tanto da essere venerato come protettore della categoria.
Alla morte, ormai ottantenne, S. Girolamo lo ricorda così: “vergine dottore della Chiesa vergine, vero ornamento e gloria di Dio”.
RICORDA
“La Santa Chiesa di Roma ha la precedenza su tutte, non grazie alla deliberazione di questo o di quel concilio, ma perché il primato le fu conferito dalla frase di Nostro Signore e Salvatore riportata nel Vangelo”.
(Damaso I nel concilio romano del 382).
GLOSSARIO
Artianesimo: eresia cristiana professata dal presbitero libico Ario (280-336). Nega la divinità di Gesù Cristo affermando che la seconda persona della Trinità non è consustanziale al Padre, ma la prima creatura che Dio fece dal nulla. Anche se poi si unì così intimamente alla volontà di Dio, da essere accolto da Lui come figlio. L’ararianesimo è stato condannato nel concilio di Nicea del 325.
TIMONE N. 19 – ANNO IV – Maggio/Giugno 2002 – pag. 56 – 57